Natale blindato: ecco le regole del nuovo Dpcm

Natale blindato: ecco le regole del nuovo Dpcm

Conte ha firmato il nuovo Dpcm. Polemica da parte delle Regioni: “non ci ha interpellato”

“Dobbiamo evitare una terza ondata a gennaio che potrebbe essere violenta” ha spiegato il Premier Giuseppe Conte in diretta televisiva e streaming per giustificare le misure previste dal nuovo Dpcm firmato in data 3 dicembre 2020. Il nuovo Dpcm sarà valido dal 4 dicembre fino al 15 gennaio.

Polemiche con le Regioni

La prima grande rassicurazione è che non ci sarà, almeno per ora un lockdown generalizzato. “Dobbiamo agire uniti” ha affermato Conte, eppure il nuovo Dpcm viene accompagnato da proteste in aula a Montecitorio da parte degli esponenti del centrodestra, proprio nel momento in cui il premier parlava agli italiani, e anche dalla tensione con le Regioni che lamentano il modo in cui è stato approvato il decreto in merito alle regole sugli spostamenti in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio e la mancanza di collaborazione da parte del Governo. Polemici il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e quello della Liguria, Giovanni Toti, sul Natale blindato e sul divieto di spostamento non solo tra Regioni, ma anche tra singoli comuni nei giorni festivi: “una msura che crea disparità di trattamento tra chi vive in grandi città e chi invece risiede in piccoli comuni”.

Zingaretti concorda invece con la linea dura

Di diverso avviso è invece il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che in una nota ha affermato: “Condivido le scelte in merito alle festività compiute dal Governo e illustrate dal Ministro Speranza al Senato. Se vogliamo tornare a vivere non possiamo in alcun modo vanificare gli sforzi fatti in queste settimane dagli italiani. Ho già detto che errare è umano ma perseverare è diabolico. Come abbiamo visto ormai per due volte la curva è dominata se ci sono regole di contenimento che vengono rispettate; questo è costato restrizioni e sacrifici a tutti. Ora occorre un impegno corale per salvare il Paese e non tornare indietro.”

Possibilità di deroga

Tra il 21 dicembre e il 6 gennaio non ci si potrà muovere dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno, giorno questo in cui anzi il coprifuoco, che inizierà alle 22, sarà posticipato dalle 5 alle 7 del mattino. Qualche deroga sarà però concessa, ci si potrà spostare “per situazioni di necessità e per la fruizione dei servizi necessari”, a partire dal non lasciare gli anziani da soli o per prestare assistenza alle persone non autosufficienti. Sarà poi possibile sempre rientrare  alla propria residenza intesa anche come il luogo “dove si abita con continuità”.

Regole per le attività commerciali

I centri commerciali continueranno a essere chiusi nei fine settimana e nei festivi, anche i ristoranti chiusi la sera, gli impianti sciistici fermi fino al 7 gennaio e quarantena per chi viene dall’estero. Chi decide di passare l’ultimo dell’anno in albergo dovrà cenare in camera. L’unica concessione è l’apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e il 26 dicembre e il 1 gennaio. Palestre e piscine resteranno chiuse.

La riapertura delle scuole

Dal 7 gennaio torneranno a studiare in presenza al 75% anche i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Il Premier non ha escluso la possibilità di turni pomeridiani, specificando che tale decisione sarà lasciata alle realtà territoriali. Per affronatre il problema dei trasporti partirà un tavolo con i prefetti.

Il testo integrale del nuovo Dpcm, gia ribattezzato Dpcm di Natale, è disponibile a questo link.