Attività che si reinventano: ecco la storia dell’Angie

Attività che si reinventano: ecco la storia dell’Angie

Da locale di intrattenimento alla cucina artigianale, Giulio Siepi ci racconta il suo Angie

Prodotti da forno, sughi, pasta fresca fatta in casa, dolci e tanto altro. Non sarebbe bello poter avere ogni giorno in tavola un pasto sano e gustoso, preparato con ingredienti di prima scelta? Tra lavoro e impegni vari sappiamo bene che non sempre questo è possibile, che fare quindi? A trovare la soluzione è stato un giovane imprenditore che, invece di abbattersi a causa delle limitazioni imposte dai tanti Dpcm, ha saputo reinventarsi cambiando del tutto volto alla sua attività. Questa è la storia di Giulio Siepi e dell’Angie, la storia di chi, con coraggio, sta continuando a lavorare nonostante le difficoltà attuali.

Il cibo a domicilio: un’abitudine moderna

Concedeteci una piccola premessa per illustrare meglio come è nato questo nuovo servizio.

È un mercoledì sera, di una settimana piovosa come quelle a cui ci stiamo abituando, e pensando alla cena ci viene in mente un solo ingrediente: la stanchezza. I figli richiedono a gran voce il proprio piatto preferito, ma d’un tratto il divano ha sviluppato un campo gravitazionale che ingloba la nostra voglia di cucinare. Qualcosa dobbiamo pur mangiare, e allora, ancora stoici per quanto riguarda la decisione di risparmiare sul gas, decidiamo di ordinare. D’improvviso la galassia di scelte che ci propone lo schermo del telefono si schiude ai nostri occhi: cibo etnico, fast food, pizza, il sushi. La scelta ricade sull’hamburger più diabetico del menù, accompagnato da senso di colpa in salsa barbecue. Una volta arrivato, il panino si presenta freddo, i succhi che un tempo erano custoditi dalla carne ora bagnano il pane, che si è ammorbidito come fosse la pasta di un babà, l’insalata va raccolta dalla scatola a causa del tragitto.
È un’esperienza meno che idilliaca, e alzi la mano chi non l’ha mai provata.
I ristoratori, tra le categorie più penalizzate dall’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, hanno dovuto fare sempre più affidamento, per recuperare almeno parte dei profitti, sulla consegna a domicilio, tramite le grandi piattaforme organizzate o tramite i propri mezzi. Non sempre, come spesso capita nei grandi periodi di crisi, le modalità di impiego di queste operazioni alternative per la ristorazione sono state ragionate con lucidità dagli esercenti.

L’Angie ha rivoluzioanto il concetto di asporto

In via delle conchiglie 23, a Fiumicino, troviamo l’Angie Pizza & Cocktails, che ha deciso di introdurre un modo nuovo per l’asporto. Le ordinazioni vengono effettuate con un giorno di anticipo, per ottimizzare i tempi di esecuzione, garantire ai clienti la freschezza e le condizioni degli ingredienti al momento della consumazione. In questo modo la spesa viene fatta il giorno stesso del consumo, sapendo esattamente di cosa ci sarà bisogno e in quali quantità. Gli ingredienti utilizzati sono quelli in stagione e le ricette disponibili sono quelle della grande tradizione culinaria regionale, e italiana tutta. Il menù viene aggiornato per garantire al cliente una scelta al passo con la stagionalità degli ingredienti, acquistati giornalmente da piccoli produttori locali. La parola d’ordine è la familiarità. Attenzione alla qualità del prodotto finale, data dalla somma dei singoli ingredienti e dalla mano capace, innovativa dello chef.

Un giovane imprenditore che ha saputo reinventare più volte la sua attività

Abbiamo parlato con Giulio Siepi, 29 anni, che con energia e passione ci ha raccontato la storia del locale, e di riflesso, la sua. Angie nasce nel 2012, come discoteca, locale per eventi e serate a tema, con un occhio speciale alla cucina. Tutta la famiglia partecipa al successo delle serate, chi si occupa dell’animazione, chi del servizio, chi appunto sta ai fornelli e prepara il menù a buffet, in tema col resto della serata, che sia sudamericana, o una festa di Halloween. A causa della posizione, isolata rispetto al centro abitato, il locale si affida a gruppi di turisti e soprattutto ai clienti abituali, che tornano per godersi l’atmosfera del locale come trovandosi in famiglia.

Poi, otto anni dopo, Giulio Siepi, ex studente di giurisprudenza che ha abbracciato la sua passione per la cucina fino a farla diventare la propria professione, insieme alla famiglia, viene catapultato nella realtà con la quale tutto quanti abbiamo dovuto fare i conti in questo anno nefasto; il covid li costringe prima a chiudere i battenti. I primi due mesi di lockdown pongono le sorti stesse dell’Angie nell’incertezza più assoluta, un’incertezza sicuramente non alleggerita dalle varie misure e dai vari DPCM che il governo pentastellato ha promulgato nei mesi passati, penalizzando soprattutto come sappiamo la categoria dell’intrattenimento e dello svago organizzato, le discoteche, che mai hanno ripreso la propria attività secondo i tenori abituali. Facendo affidamento sulle proprie forze e sull’energia che mai è venuta a mancare, Giulio e la famiglia non si sono dati per vinti, non si sono fermati a lamentarsi per la sorte avversa o per le difficoltà economiche, bensì con lucidità hanno analizzato le proprie potenzialità. Hanno investito su un forno nuovo per la panificazione, hanno studiato ricette nuove e prodotti che, pur nel segno della flessibilità e sostenibilità economica, potessero garantire la soddisfazione di palati che ancora non conoscevano l’Angie come ristorante a tutti gli effetti, facendosi così conoscere come un luogo accogliente, moderno, dalle tante sfaccettature, in grado di accontentare festaioli, e buongustai. Ora Giulio e la mamma sanno che quando arriverà il momento della riapertura, si rivelerà importante essersi attrezzati ancor meglio nella propria offerta, potenziando e affilando le proprie armi, per non rimanere indietro ma poter guardare avanti con ritrovata speranza. In questo modo, una discoteca il cui futuro poteva sembrare mesi fa appeso a un filo, ha posto sotto i piedi fondamenta di pietra.

Giulio si augura, oltre ai saltuari aiuti economici, ultimo il decreto ristoro, che certamente possono aiutare a tenersi a galla, un piano solido, delle linee guida chiare, per la ripartenza, e soprattutto un amministrazione che decida con coraggio di valorizzare le realtà, come quella dell’accoglienza e ristorazione, che sono state, e speriamo continueranno ad essere, un forte pilastro storico e culturale del nostro paese.

Per cui se una sera siete stanchi, e i vostri figli domandano le lasagne, salvatevi il numero 3927535253.

Potete anche prenotare il cenone di Natale, di Capodanno, data un’occhiata alla pagina facebook dell’Angie o Instagram e scoprite i gustosi menù.