Ecco tutto ciò che non sapevate su Amburgo

Ecco tutto ciò che non sapevate su Amburgo

A spasso nella Venezia tedesca, cosa fare e cosa vedere

Avete mai pensato di esplorare Amburgo? La chiamano la Venezia tedesca, nonostante il mare sia lontano ben 100 km. Grazie ai suoi numerosi sbocchi e l’affaccio sull’Elba e altri fiumi minori, ha sempre ricoperto un notevole ruolo nei commerci marittimi, diventando uno dei più grandi porti europei e del mondo. La seconda città più grande della Germania dopo Berlino, ma anche una città piena di stravaganze, o almeno per noi italiani. Vediamole insieme.

La prima cosa che si nota arrivati ad Amburgo è l’ordine

Già a partire dall’aeroporto, si nota un apprezzabile clima silenzioso e le valigie disposte ordinatamente sui rulli, assegnati uno per volo. Precisamente in orario, senza disguidi. Dall’interno dell’aeroporto è possibile acquistare i biglietti per autobus, tram, treno o metro, in praticamente qualsivoglia direzione. Non si tratta di un grande aeroporto, di conseguenza non ci sono molti voli, ma è anche vero che non c’è caos.

Data la molteplicità di mezzi a propria disposizione, è pressoché inutile possedere un’auto o, per quanto riguarda un turista, noleggiarla. Oltre i numerosi mezzi poi, questa città consente di prendere taxi a prezzi davvero economici e affittare biciclette disseminate per ogni angolo, in ottime condizioni, a cifre modiche. Roma è senz’altro una città dalle dimensioni assai più generose, ma non offre di certo le comodità che si colgono appena arrivati in quel di Amburgo, ed è davvero un gran peccato.

Usciti dall’aeroporto ciò che si potrebbe cogliere, è un cielo un po’ grigio, ma a differenza di altre città tedesche come ad esempio Berlino, Amburgo non è caratterizzata dal costante grigiume e anzi gode di un clima caldo e temperato considerando quanto è a nord.

Amburgo è un importante porto turistico e commerciale e questa sua posizione, l’ha sempre resa, oltre che una città leader in campo economico, basti pensare che vanta il reddito pro capite più alto della Germania, anche una città aperta. La sua posizione infatti ha avuto ripercussioni sulla società e sulle mentalità di questo posto.

Se capitaste in giro per le strade di Amburgo, senza sapere che siete lì, non sarebbe intuitivo dire che ci si trova in una città tedesca

È una città molto commerciale e globalizzata, che ha assorbito le varie influenze esterne. In particolare vi sono migliaia di persiani ormai qui stabiliti, e di tedeschi veri e propri non se ne vedono troppi. Anche nelle attività commerciali e nella ristorazione in particolar modo, si assiste a tale fenomeno. Dimenticate quindi i tipici crauti e zuppe tedesche, perché troverete ristoranti greci, indiani, giapponesi e italiani persino, e tanti di questi saranno rivisitati in chiave persiana o vietnamita.

Per le strade, indubbiamente pulitissime e impeccabili, nelle quali è impossibile trovare una buca, una striscia di vernice scolorita, una cartaccia, radici che innalzano il mantello stradale o ciuffi d’erba tra i marciapiedi, si sente frequentemente odore di fast food. Ovunque si guardi, si troverà un grande o piccolo take away, come a New York. Rari invece da trovare sono i supermercati.

Una cosa curiosa che un italiano nota immediatamente poi, è la considerevole quantità di farmacie, qui chiamate “Apotheke”. Sono indicate infatti con una grande A rossa o con il classico segno della croce illuminata. Sono davvero ovunque, ogni 30 metri, ci si imbatte in una farmacia. In Italia probabilmente così frequenti sono i bar!

Le varie attività quotidiane, come nella maggior parte delle zone a nord, sono svolte la mattina presto. Ad esempio si pranza al massimo per le 12.00 e si cena per le 18.00-19-00. Notevole differenza si riscontra anche nelle chiusure dei vari locali. I ristoranti chiudono al più tardi per le 22.00 e anche la movida è spostata in orari meno notturni rispetto ai nostri. Le serate finiscono tra mezzanotte e le 2.00, dopodiché l’intera città si spegne e dorme insieme ai suoi cittadini. Per un romano certi orari sono davvero difficili da metabolizzare, abituati ad una metropoli sempre viva come Roma.

C’è inoltre da fare una considerazione. È davvero complesso tentare di capire come mai un popolo così organizzato e dedito al lavoro, non metta altrettanta cura nel cibo e nel bere. E’ difficile fare dei pasti salutari, ad Amburgo. Viene fritto quasi tutto ed è pieno di salse e spezie. Gusti non apprezzati da tutti. Inoltre anche per quanto riguarda il bere, non si va in un pub per assaporare un buon drink, realizzato con miscele e procedimenti particolari. In questa città si mangia perché si deve mangiare, al volo, tra un impegno e l’altro e si beve per staccare dalla quotidianità. Cultura per cibo e bevande, non ce n’è, l’attenzione è focalizzata sul lavoro, e questi aspetti non ne sono che una cornice.

Completamente diversa, è la concezione della cultura artistica. Che è economica ed accessibile a chiunque, oltre che ben organizzata. I tedeschi vengono istruiti sin da bambini a riconoscere se un quadro appartiene a Monet o una scultura a Viegener. Nei musei si assiste a scene come gruppi di bambini davvero piccoli (6-7 anni) che descrivono i dettagli di una statua, o comitive di signore in pensione che in diverse lingue si dilettano nel commentare delle tele, portando con se degli sgabelli poco ingombranti, così da mettersi comode durante i loro discorsi davanti alle opere. Fa piacere vedere come ci sia ancora tanto amore per l’arte, è commovente. In Italia c’è tanta, tanta arte, ma non viene valorizzata. Non viene rimodernata. È pieno di opere e strutture ormai abbandonate e non sponsorizzate sui vari siti. L’arte da noi non viene celebrata, basti pensare all’idea di abolire nelle scuole storia dell’arte. Ed in un paese con un passato ricco di artisti come il nostro, assurdo.

Anche la cultura musicale e la concezione di teatri e pub è completamente diversa ad Amburgo

È pieno di locali microscopici in cui prendere una cosa da bere sempre “al volo” lungo le strade e poi ci sono locali molto curati stile underground in cui si tengono concerti ogni giorno. Anche artisti affermati si esibiscono in posti non famosi e alla mano, il costo dell’ingresso è bassissimo ed il guardaroba è gratuito o molto economico, le file sono veloci. A Roma i prezzi per un qualsiasi posto leggermente più carino, lievitano, pur non essendoci alcun artista che suoni ed i prezzi dei guardaroba sono esorbitanti, una media di 5 euro a capo, inoltre le file sono caotiche e spesso diventa uno stress accedere ad un locale.

Ad Amburgo, proprio questa società così organizzata ed inquadrata, fa sì che quando si esca, il desiderio sia perdere il controllo e bere, per staccare la spina. Ma tale usanza è talmente normale che per mantenere la sicurezza è pieno di polizia, che si offre anche gentilmente di fare alcool test fuori dai locali e scherza con i giovani. Nessuno si mette alla guida dopo aver bevuto, si perde il controllo per qualche ora e quando ci si sente meglio, si prende la macchina, oppure si chiama un taxi.

I mezzi sono molto frequenti e non esistono tornelli che bloccano l’ingresso. Si timbra il biglietto solo perché è giusto farlo. Il servizio viene effettuato anche di notte e vi sono controlli e polizia costantemente. Sugli autobus poi c’è la possibilità di comprare il biglietto dall’autista e persino di pagarlo con la carta.

Una società completamente diversa dalla nostra, ma anche molto distante dalla Baviera e dalla stessa Berlino. Amburgo è un universo a sé, con tanti pregi e altrettanti difetti. Probabilmente dovrebbe prendere a modello alcuni degli usi romani ed italiani in generale, ma anche noi dovremmo farci ispirare dalla loro organizzazione, semplificazione di vita quotidiana e valorizzazione di tutto ciò che il nostro paese può offrire, ma lascia nell’ombra. Voi quale città preferite?