Roma e il disastro dei Punti Verde Qualità

Roma e il disastro dei Punti Verde Qualità

Era l’anno 1995 e l’allora Comune di Roma metteva a bando 79 aree verdi, garantendo ai futuri concessionari la gestione per 33 anni delle aree in cambio della manutenzione delle stesse, previa realizzazione di diverse strutture e impianti, usufruendo di un mutuo agevolato garantito dal Comune stesso.

Un’idea rivoluzionaria, per aiutare il Comune a gestire il verde della città con più verde d’Europa, attraverso una collaborazione tra pubblico e privato che fosse in grado di offrire numerosi servizi ai cittadini. Peccato che poi nella realizzazione ci siano stati diversi inconvenienti, tra società fallite, truffatori, lavori iniziati e mai finiti, il tutto pagato con i soldi del Comune, garante nei confronti delle banche.
Ebbene, nonostante tutto, nel nostro territorio ci sono stati diversi esempi di Punti Verde Qualità positivi, tra cui il Parco della Madonetta. Un parco che si estendeva per oltre 21 ettari di verde, con diverse strutture che servivano a garantire la redditività necessaria a provvedere alla manutenzione del parco stesso.
Un esempio felice che per tanti anni ha garantito non solo la presenza di un polmone verde nel cuore dell’entroterra, ma anche numerose iniziative sociali e di inclusione.

Il declino del parco della Madonnetta

Questa bella storia si è però interrotta ad un certo punto in quanto il concessionario è andato in sofferenza e non è riuscito più a provvedere al pagamento delle rate del mutuo, per diversi motivi. Per questo è iniziato un dialogo tra l’amministrazione ed il concessionario, supportato da tantissimi cittadini tra cui molti iscritti e militanti del Partito Democratico, dialogo che però ha avuto un esito infelice, arrivando così alla revoca della concessione.
Risultato è che da diversi anni il parco è diventato terra di nessuno, saccheggiato nelle sue strutture e abbandonato è diventato in parte una grande discarica a cielo aperto, dove hanno trovato rifugio alcuni senza fissa dimora, uno dei quali è stato l’inseguitore del ragazzo deceduto qualche settimana fa.

Mentre spetterà alla magistratura accertare i fatti, quel che possiamo affermare con certezza è che in questi 5 anni l’amministrazione non ha fatto nulla, né per garantire una nuova fruizione del parco, né per garantire la sicurezza dell’area in corso d’opera, come nel corso degli anni denunciato da moltissimi cittadini e dal Partito Democratico.
Mi chiedo quindi come si possa oggi arrivare ad una soluzione del problema (come Pd nel corso degli anni abbiamo provato a dare qualche suggerimento, collaborando alla redazione di una delibera consiliare sui Punti Verde Qualità oggi arenata) e mi chiedo soprattutto cosa avrebbe pensato di ciò il mio caro amico Orlando Galimberti, ideatore di un Punti Verde Qualità e presidente dell’associazione assegnatari dei Punti Verde Qualità, di cui proprio in questi giorni ricorre l’anniversario della scomparsa.