Rischio idraulico e idrogeologico nel territorio del Muncipio X

Rischio idraulico e idrogeologico nel territorio del Muncipio X

Rubrica politica di ZEUS, il commento del Movimento 5 stelle a cura del consigliere comunale Nello Angelucci

Se ne sente parlare solo in occasione di fenomeni atmosferici eccezionali come quello dell’ottobre 2011, quando perse la vita un uomo a seguito dell’esondazione di uno dei principali canali del sistema idraulico municipale, o quello del gennaio 2014, quando il canale pensile nella zona Stagni non riuscì a tenere la portata idraulica.
Purtroppo, il rischio idraulico e idrogeologico per il Municipio X è tutt’altro che marginale e irrilevante. Per dare un’idea, basti pensare che lo “Studio per il Risanamento Idraulico dei bacini delle Acque Basse Medie e Alte dell’area di Roma sud e individuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idraulico nell’area oggetto di studio”, commissionato dal Comune di Roma Capitale all’Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria, ha individuato per il solo territorio del X Municipio la necessità di 110 interventi per un valore 150 milioni di euro. Con il fondo nazionale per la progettazione di interventi contro il dissesto idrogeologico, il Ministero dell’Ambiente ha recentemente finanziato circa 370mila euro per la progettazione di 4 interventi nel Municipio X che richiederanno investimenti strutturali e infrastrutturali pari a 30 milioni di euro.

Mentre l’attuazione e la progettazione degli interventi è, a partire dal 2015, in capo al Presidente della Regione in qualità di commissario di Governo, il Municipio è competente per la manutenzione di una parte minimale delle strutture esistenti. Ma subito dopo il suo insediamento, l’Amministrazione municipale M5S ha istituito il Tavolo Tecnico per il Dissesto Idrogeologico del X Municipio e ha dato il via al censimento delle strutture di canalizzazione delle acque piovane, dei manufatti fognari, degli impianti di sollevamento, di fossi e cunette e pozzetti assorbenti, per avere dati georeferenziati.

Ridurre il consumo di suolo

Dunque, se da un lato è necessario intervenire per mitigare il rischio idrogeologico attuale causato da decenni di “pazza” urbanizzazione, dall’altro si rende urgente, come richiesto dall’Europa e dalle Nazioni Unite, la definizione e l’attuazione di politiche di contenimento del consumo di suolo e la revisione delle previsioni degli strumenti urbanistici esistenti, spesso sovradimensionate rispetto alla domanda reale e alla capacità dei territori.

I dati reali confermano che in Italia il consumo di suolo nel 2017 continua a crescere e nel 2018 con una media di 2 metri quadrati per secondo. In tale direzione va anche l’ultimo Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Roma, approvato nel 2008, le cui previsioni di incremento demografico si sono avverate solo al 40% – in pratica un milione di abitanti in meno rispetto a quanto ipotizzato – e che nonostante ciò prevede ulteriori milioni di metri cubi da realizzare nei prossimi anni (6 milioni per il solo X Municipio).
Anche per questo motivo è stata presentata in Campidoglio una proposta di delibera di iniziativa consiliare M5S inerente la revisione del PRG, con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo attraverso l’uso di aree dismesse o abbandonate e in funzione del reale fabbisogno abitativo della capitale per il prossimo decennio.