Riqualificazione di via G.B. Ferrari: merito del Team Noi

Riqualificazione di via G.B. Ferrari: merito del Team Noi

Segni, disegni e colori di un gruppo che ha fatto la storia della Street Art del quartiere. Vi presentiamo il “Team Noi”

Abbiamo più volte tratto di Via Giordano Bruno Ferrari in queste pagine, annoverandola in ogni occasione tra le cosiddette “vie degrado” del quartiere di Acilia: come scrivevamo tempo fa, la strada si trova a lato delle Poste e costituisce parte integrante – ma esterna – di un condominio che si affaccia sia su Via di Macchia Saponara che su Via G.B. Ferrari. Si tratta di un posto degradato e dimenticato dagli enti che dovrebbero farsene carico. Tra sterpaglie, canneti, fiamme estive, episodi di tossicodipendenza ripetuti e tentativi di scippo, i condomini che affacciano sulla via sono da anni testimoni di questa terra di nessuno.

Il Team Noi, storica rappresentanza della Street Art nel quartiere (e non solo!) ha preso in mano la situazione al posto del Comune e, cogliendo due piccioni con una fava, ha pensato di celebrare il loro primo di anno di attività nello studio nel centro “Colonne” a pochi metri dalla via con un evento dal carattere internazionale, al fine di riqualificare la strada dimenticata da oltre trent’anni. A Mauro Terentino, leader del Team Noi, abbiamo fatto qualche domanda sull’evento che il 6 settembre ha dominato la scena di Via G.B. Ferrari…

Come si è svolta la giornata?

Benissimo, è stata magnifica, molto interessante per chi passava perché per San Giorgio la jam è una cosa nuova. Molti passanti infatti si fermavano e dicevano “Ah vedi hai iniziato e allora più tardi torno a vedere come viene il lavoro!”… è stata una giornata piena dalle 10 alle 19 e il giorno dopo solo io con altri due ragazzi siamo andati per continuare gli ultimi ritocchi.

È stato un lavoro impegnativo…

Si, direi proprio di sì: tra dipingere e gestire i tavoli, la musica, fare attenzione ai vetri non è stato semplice. Ma il risultato è stato magnifico in termini di ritorno, quasi avevamo paura che il giorno dopo ce lo sporcassero e invece è ancora lì.

Prima di iniziare a dipingere però avete affrontato un lungo periodo di pulizia, direi quasi bonifica, dell’area, come è stato?

La pulizia è stata difficile, abbiamo dovuto chiamare persino la polizia – che poi è intervenuta tramite i carabinieri – perché nelle sterpaglie abbiamo trovato un motorino bruciato con due borse piene di documenti e in un altro punto un coltello pieno di sangue; poi tre buste di gratta e vinci (non erano vincenti, ndr).

I condomini che si affacciano su quell’area come sono rimasti?

I condomini sono rimasti affascinati, all’inizio si affacciavano dai balconi ma poi sono proprio scesi a vedere di cosa si trattasse, perché dalla loro prospettiva non si poteva vedere il frutto del nostro lavoro.

Quindi siete stati parecchio apprezzati, nessuna critica?

Ci sono state delle persone che hanno commentato ad alta voce come a volersi far sentire chiedendosi “ma che mi rappresenta?”, al ché io le ho fermate per chiedere le ragioni di questo malcontento, per capire cosa ci fosse di negativo in quello che stavamo facendo e ho cercato di comunicare loro la nostra cultura.

E come è finita?

Hanno capito, una volta finito il lavoro il giorno sono venuti a chiederci scusa.

Quindi doppia vittoria! Ora sicuramente la strada sarà più sicura e in virtù del contratto che avete firmato ogni anno vi ripresenterete per rinnovare la decorazione del muro…

Sarà più sicura, certamente, anche grazie ai nuovi fari al led che hanno messo le Poste sul lato della strada, rimasti spenti e rotti per molto tempo. Sulla pulizia, invece, c’è da chiedersi, al di là dell’amministrazione, se non si tratti dell’inciviltà delle persone a rendere degradato un luogo. Il giorno dopo le pulizie abbiamo visto due sacchi d’immondizia abbandonati sull’erba appena tagliata. Allora non è solo l’amministrazione, ma il cittadino stesso ad avere una mentalità sbagliata. Per il resto sì, il prossimo settembre saremo ancora qui!

Pensi che il vostro lavoro nel quartiere possa essere d’esempio per i più giovani che usano i muri solo per imbrattarli piuttosto che per riqualificarli?

Penso di sì. Siamo una realtà molto rispettata in zona, la gente lo sa che se disegna bene e rispetta le superfici altrui potrebbe essere chiamata a far parte del Team. È la cosiddetta gavetta, ma noi ci crediamo molto.

I 100 metri di degrado e abbandono hanno così visto la luce del sole dopo trent’anni di inattività. Così, i 12 artisti chiamati all’azione hanno creato la jam più grande di tutto il X Municipio, per dare freschezza e novità a una via dimenticata da troppi anni. Il risultato di questo primo anno, infatti, è stato ottimo: la jam ha attirato un folto pubblico di curiosi ed avventori i quali hanno lasciato la via con occhi stupiti e sorrisi di sorpresa.