L’ex skatepark di Ostia in via Baffigo è nel degrado più totale

L’ex skatepark di Ostia in via Baffigo è nel degrado più totale

L’ex skatepark di Ostia è oggi un’area dove regna il degrado più totale

Lo skateboard ha debuttato come sport olimpico a Tokyo 2020, con due tipi di gare, quelle Park, con rampe ripide e verticali e quelle Street, con una conformazione più “urbana”. Per l’evoluzione di questo sport, nato in piscine vuote in California, sono stati fondamentali gli skatepark: rampe verticali, scale, dislivelli…tutti elementi architettonici volti a incrementare le abilità sulla tavola, utilizzata inizialmente dai surfisti californiani nei periodi in cui il mare non era praticabile.

L’ex skatepark di Ostia dimenticato e abbandonato

A Ostia però, nonostante la rilevanza acquistata dalla pratica, uno skatepark giace nell’abbandono, quello di via Domenico Baffigo. Negli anni, schieramenti di segno opposto ne hanno denunciato il degrado e lo spreco di spazio pubblico e intanto è stato inaugurato quest’anno un altro skatepark, il CIS park di via Martinica, che ha recentemente ospitato il Campionato Italiano di Skateboard. Rimane il fatto, però, che via Baffigo rimanga lasciata a se stessa.

Già nel 2014 Leonardo Ragozzino (all’epoca coordinatore di Sel Ostia levante e ponente) definiva l’ex skatepark di Ostia  un vero e proprio “cimitero sportivo” e sono state varie anche le iniziative di denuncia del “luogo simbolo” del degrado ostiense da parte di fazioni di destra (in particolare, Casa Pound e Lega). Rimane il fatto che dopo il sequestro per irregolarità del 2012 e l’incendio del 2013 nulla si sia fatto per migliorare l’area, nonostante siano stati promossi bandi pubblici in tal senso (uno del 2017 dalla giunta Raggi, rivolto a una platea giovanile che ne avrebbe anche beneficiato), poi puntualmente disattesi.

Quale futuro per l’area?

Così Marco Possanzini, Sinistra Civica Ecologista: “L’ex Skatepark di via Baffigo versa ancora oggi nel più completo abbandono. Uno scenario desolante che non può lasciare indifferente la nuova amministrazione. L’Amministrazione e il Vicariato (ndr il Vicariato aveva messo a disposizione l’area e ne è proprietario) devono assolutamente avviare un tavolo di confronto. La condizione necessaria ma non sufficiente è quella di trovare un punto di intesa fra Amministrazione e Vicariato al fine di acquisire a patrimonio pubblico l’area in questione. Subito dopo è necessario l’avvio di un tavolo, aperto alla cittadinanza, al fine di promuovere idee e progetti utili a riqualificare l’area”. Più in generale Possanzini auspica che i cittadini tornino ad essere protagonisti attivi nelle trasformazioni urbane e ha concluso ricordando che “è il momento di avviare un censimento degli spazi pubblici inutilizzati al fine di destinare questi spazi a progetti utili ai cittadini che permettono un ritorno al protagonismo attivo dei cittadini.”