La biblioteca Sandro Onofri è ancora chiusa

La biblioteca Sandro Onofri è ancora chiusa

Chusa dall’inizio della Pandemia, la Biblioteca Sandro Onofri non ha ancora non ha riaperto. I residenti si lamentano del degrado ritrovato

Durante la chiusura totale del nostro Paese -il cosiddetto lockdown- a molti è tornata la voglia di rimettersi a leggere; chi per il tempo ritrovato – citando il settimo ed ultimo volume dell’opera di Marcel Proust -, chi per diletto, gli italiani hanno cercato di rimettere le dita sulla carta e sfogliare romanzi, vecchi libri di scuola e saggi. Le difficoltà, però, sono arrivate subito dato che librerie e biblioteche hanno chiuso i battenti rispettando le restrizioni vigenti in decreto.

La chiusura della Biblioteca Sandro Onofri

Tra le due categorie, vogliamo soffermarci su quella delle biblioteche, in particolare su quella di Acilia, la Biblioteca Sandro Onofri, che ha dato respiro a un’area di passaggio di molti studenti e bambini del quartiere togliendola dal degrado.
Il punto è che, finito il regime di lockdown, la biblioteca di Acilia non ha ancora riaperto, al contrario di quelle di altri Municipi, che invece hanno ripristinato il servizio che onora la diffusione della cultura nella città.
Di certo la ripartenza delle biblioteche più coraggiose non è stata facile: si entra su prenotazione, muniti della solita mascherina, guanti e gel igienizzanti, vi è la messa in pratica del distanziamento sociale e molti dei dipendenti sono fisicamente assenti, perché in regime di smart working. Nonostante le misure di sicurezza, però, fino ad oggi hanno schiuso i portoni solo 12 strutture su 39 in tutta Roma, e quella di Acilia, purtroppo, non è tra queste e il rischio che nella zona torni il degrado è più che alto.

Un servizio che arranca

Le testate giornalistiche che parlano delle biblioteche della città affermano che il servizio culturale pubblico e gratuito sta arrancando e che le ragioni sono da trovarsi nelle difficoltà e nei ritardi nell’applicazione dei protocolli di sicurezza anti-Covid.
Il signor Marco che passeggia tutti i giorni di fronte la struttura con il giornale sotto braccio mi dice che sono tre mesi che deve restituire un libro: “mi aspettavo che questo centro riaprisse il 18 maggio, come avevano comunicato, e invece io sono ancora qui ad aspettare con il libro sul comodino, cammino su questa via e mi sembra abbandonata come dieci anni fa” racconta turbato Marco, che nel ricordare la data del 18 maggio ha ragione: le biblioteche avrebbero dovuto riaprire in quella data, sulla scia del dispositivo del Ministero dei beni culturali che scandiva la fine della quarantena per musei, biblioteche e archivi.

Biblioteche che ce la fanno e altre che chiudono

Purtroppo, però, la riapertura non è uguale per tutti: i grandi ce la fanno (si pensi alla Biblioteca Centrale di Castro Pretorio, (sotto l’egida del Mibact, è stata l’unica aperta in tutta Roma le prime settimane post lockdowm), altre no, come quelle delle borgate dove ce n’è ancora più bisogno. Inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica della Biblioteca Sandro Onofri riguardo le riaperture, la risposta che si riceve è la seguente: “Buonasera, il 26 maggio hanno riaperto al pubblico 12 biblioteche per i soli servizi di prestito e restituzione su appuntamento: Arcipelago, Franco Basaglia, Collina della Pace, Cornelia, Ennio Flaiano, Flaminia, Guglielmo Marconi, Elsa Morante, Renato Nicolini, Pier Paolo Pasolini, Raffaello, Vaccheria Nardi. Progressivamente l’intera rete del sistema capitolino sarà riaperta, nel rispetto delle misure di prevenzione e protezione, attualmente previste o di futura adozione, a livello nazionale e regionale per il contenimento del Covid 19, ma ancora non sappiamo dirle quando anche la nostra biblioteca riaprirà.
Sarà nostra cura informarvi “tempestivamente”.

I progetti per il futuro

Di certo c’è che fino a quando si attenderà l’apertura, si può fare come il signor Marco, che ogni tanto consulta il sito www.bibliotu.it per tenersi aggiornato con la struttura, mentre è sulla pagina Facebook della Biblioteca che verrà pubblicato il piano di riapertura delle Biblioteche di Roma.
D’altronde l’8 giugno è stata convocata una Commissione Cultura proprio sul nodo delle biblioteche: «Dobbiamo far rientrare i servizi culturali tra quelli essenziali e riaprire i battenti delle Biblioteche di Roma ancora chiuse – ha dichiarato la presidente Eleonora Guadagno – Ad oggi con orari e servizi limitati sono state aperte 12 sedi su 39, con l’obiettivo di arrivare a 15, una per Municipio. Tra gli ostacoli da superare, alcune condizioni legate alla pulizia e alle dimensioni dei locali, alla gestione degli ingressi e degli spazi, nonché alla collocazione del personale in smartworking. Con gradualità e ponendo la sicurezza come elemento prioritario, riteniamo che si possano studiare soluzioni, anche tramite l’utilizzo di strumenti tecnologici come le app, che possano consentire la ripresa delle attività, senza creare assembramenti o mettere a repentaglio la salute di utenti e dipendenti».