Alzheimer, come riconoscere e affrontare questa malattia

Alzheimer, come riconoscere e affrontare questa malattia

A Ostia c’è un’associazione a cui possono rivolgersi le famiglie dei malati per ricevere supporto

Ogni 21 settembre nel mondo si celebra la Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI); quest’anno ricorrerà la XXVI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, una malattia che colpisce quasi 47 milioni di persone nel mondo ed oltre 1.400.000 in Italia. Abbiamo incontrato il presidente dell’Associazione Amici Alzheimer Onlus, Claudia Martucci per parlare nel dettaglio della patologia e dei sintomi premonitori da non sottovalutare.

Cos’è l’Alzheimer?

La malattia di Alzheimer è una sindrome a decorso cronico e progressivo e che rappresenta la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali. Il rischio di contrarre la malattia aumenta con l’età: non si tratta tuttavia di una malattia che colpisce i soli anziani, esistono infatti casi di persone che possono presentare un esordio precoce della patologia anche verso i 50 anni.
La malattia evolve quindi attraverso un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule del cervello e provoca un deterioramento irreversibile di tutte le funzioni cognitive superiori, come la memoria, il ragionamento e il linguaggio, fino a compromettere l’autonomia funzionale e la capacità di compiere le normali attività quotidiane.
E’ per questo fondamentale, riconoscere i sintomi ed eseguire una corretta diagnosi il prima possibile.

Quali sono in sintomi che devono destare allarme?

Possiamo elencarne una decina:
1. Perdita di memoria: questa può essere sintomo di una momentanea distrazione, o di stanchezza, ma se si ripete più volte nell’arco di poco tempo rendendo difficile se non addirittura impossibile l’attività lavorativa, va sospettato l’Alzheimer o comunque è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista: qualche meccanismo si è certamente alterato.
2. Difficoltà nelle attività quotidiane. La persona sana, sotto stress può dimenticare di spegnere la televisione o la luce prima di uscire di casa, o una pentola sul fuoco: i primi sintomi di Alzheimer non fanno ricordare al malato neppure di aver cucinato o mangiato. Ovvero un’azione ben più concreta dello spingere un pulsante. Seppure tali fatti accadano estemporaneamente, vanno approfonditi.
3. Disturbi del linguaggio. La perdita di memoria incide anche su meccanismi acquisiti e consolidati come il linguaggio: non si ricordano le parole, non vengono, o se ne usano altre impropriamente, con significati che nulla hanno a che vedere con l’oggetto da citare o il saluto da fare.
4. Disorientamento nel tempo e nello spazio. Il malato di Alzheimer si può perdere facilmente, non sapere deve si trova, e che giorno è, accusa un disorientamento spazio temporale.
5. Diminuzione della capacità di giudizio. Una persona con i primi sintomi di Alzheimer non riesce a svolgere correttamente alcune semplici pratiche quotidiane: ad esempio può scegliere di uscire di casa con l’accappatoio anziché col cappotto o indossare calzini al posto delle scarpe. Anche in questo caso, occorre subito rivolgersi ad uno specialista. Sono situazioni che mettono in pericolo il paziente.
6. Perdita di oggetti: allo stesso modo il malato in questione comincia a perdere gli oggetti perché non li ripone al posto giusto: si possono mettere le chiavi di casa nel frigorifero o i surgelati sotto il cuscino, senza rendersene minimamente conto.
7. Difficoltà nel pensiero astratto. E’ così che si chiama il fare di calcolo o compilare moduli ed assegni: il malato di Alzheimer dimentica il significato dei numeri o come si fanno i calcoli matematici.
8. Cambiamenti di umore o di comportamento.
9. Cambiamenti di personalità. Sono cose che capitano a tutti col passare degli anni, ma i primi sintomi della malattia sviluppano queste alterazioni in modo estremamente repentino, immediato, da un minuto all’altro, portando anche uno stravolgimento totale, da non riconoscere più le azioni ed i toni del proprio caro.
10. Mancanza di iniziativa. I primi sintomi della malattia consistono inoltre in una lenta perdita di interesse verso ogni attività personale o quotidiana

Esiste una terapia farmacologica efficace?

Purtroppo non esiste ancora un farmaco in grado di bloccare la patologia, tutto ciò che è in commercio, aiuta a tamponare e negli stadi iniziali, a “rallentare” il decorso degenerativo.
Per questo, è necessario che la famiglia che ha un proprio caro affetto da demenza, sappia sin da subito il percorso che si troverà ad affrontare per poter gestire al meglio le varie esigenze del proprio caro; serve innanzitutto essere pronti psicologicamente, e qui cerchiamo di entrare in campo dando aiuto concreto ai familiari grazie al supporto psicologico dei nostri specialisti. Accettazione e consapevolezza sono due cose ben distinte, nel 90% dei casi, i familiari seppur consapevoli, non riescono ad accettare la patologia del proprio caro.

Per chi avesse bisogno dei vostri consigli, come può mettersi in contatto con voi?

Abbiamo una linea sempre attiva dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19, il numero al quale potersi rivolgere è: 06/98382257, siamo presenti su Fb con la pagina Associazione Amici Alzheimer Onlus, a breve sarà di nuovo disponibile il nostro sito, che è in fase di aggiornamento. Per chi volesse scriverci, può inviare una mail a: associazioneamicialzheimer@gmail.com.