X Municipio: a rischio sfratto gli ex custodi delle scuole

X Municipio: a rischio sfratto gli ex custodi delle scuole

Arrivati alla pensione i custodi rischiano di non avere più una casa

A seguito della legge n. 124/99 sulle autonomie delle scuole, i presidi hanno tra i vari compiti quello di occuparsi della sicurezza degli istituti scolastici. Hanno quindi il potere di fare installare allarmi, di sostituire porte normali con quelle blindate e di nominare direttamente dei custodi, ma senza la possibilità del pernottamento. Molti di loro però usufruivano di un alloggio all’interno della scuola da prima che entrasse in vigore la legge del 1999. Ed al momento di andare in pensione molti custodi si sono ritrovati con la spada di Damocle sulla testa  di non avere più una casa nella quale vivere, con la paura prima o poi di dover lasciare le abitazioni negli istituti. Altri continuano a vivere all’interno degli istituti scolastici, senza però che ci sia una norma che regolarizzi l’attuale situazione.

Cosa chiede l’associazione dei custodi

Giuseppe Polimeni, presidente dell’Associazione Nazionale Custodi Edifici Pubblici, proprio per questo motivo ha chiesto al X Municipio di emanare un’ordinanza che permetta di regolarizzare la situazione degli ex custodi anche perché come ha detto Polimeni “il più giovane sono io che ho 73 anni: ma quanto volete che campiamo”. Il problema nelle scuole del X Municipio al momento non sussiste, ma proprio un’ordinanza municipale permetterebbe di tranquillizzare quegli ex custodi che temono da un giorno all’altro di essere sfrattati, come è accaduto ad un custode in pensione nel V Municipio che si è ritrovato a dover dormire in auto.

In difesa degli ex custodi si è espresso anche il capogruppo di Ora e Un Sogno Comune, Andrea Bozzi,  sottolineando che “le regole vanno benissimo però a volte ci si ferma ad una visione ristretta delle vicende. Bisogna essere anche un po’ umani”. E nel controllare chi ha diritto e chi no a rimanere nelle abitazioni all’interno delle scuole, bisogna tenere presente che chi ha lavorato per tanti anni nelle scuole “non può essere essere buttato in mezzo ad una strada, soprattutto se ha delle patologie o delle fragilità : questo sarebbe inammissibile” ha concluso Bozzi.

La figura del custode negli anni

Quella del custode nelle scuole è sempre stata una figura che ha tranquillizzato le famiglie dei bambini perché spesso controllano i bambini quando i genitori sono in ritardo per riprenderli quando suona la campanella alla fine della giornata scolastica, li avvisano se non stanno bene e quindi con il tempo nelle scuole i custodi sono diventati nel tempo delle vere e proprie figure di riferimento. Bisognerà trovare quindi una soluzione definitiva per quando terminano l’attività lavorativa per andare in pensione.