Uno striscione di Greta ad Acilia

Uno striscione di Greta ad Acilia

Davanti la Conad di Via di Macchia Saponara è apparso uno striscione contro la paladina dell’ambiente

Lo striscione

Greta si è piazzata davanti alla Conad di Via di Macchia Saponara, ma è apparsa sotto forma di striscione (educatamente incollato alla parete) affinché – lo penso in buonafede – non si lasciasse traccia di inchiostri degradanti per il paesaggio e per l’ambiente. Si tratta, in realtà, di un manifesto apparso in vari punti del quartiere e in altre zone di Roma e città italiane.
A vederlo dall’entrata del nuovo supermercato, appare la seguente scritta: “Greta non sbraitare, non è il clima ma il tuo nuovo ordine mondiale”. Perché ad Acilia? Perché davanti alla Conad? Ma soprattutto: perché?

D’altronde, a quasi vent’anni dal suo inizio, il nuovo millennio si è aperto con un fenomeno straordinario: una presa di coscienza proveniente dal basso che scaturisce dalla popolazione più giovane del pianeta; un fervore e un’indignazione fondata –anzi, fondatissima – davanti la quale scienziati, biologi ed esperti di tutto il mondo annuiscono con profonda serietà.

La lotta alla “ragazzina”

E a quanto pare Acilia non è da meno: di scuole ce ne sono abbastanza, i ragazzi li vediamo tutti i giorni alle fermate di autobus e metro e il 27 settembre –il giorno del global strike – molti erano tinti di verde alla banchina della stazione di Acilia pronti per partecipare alla manifestazione a favore del clima.
Eppure c’è una parte di popolazione che non va in piazza e rimane nel quartiere, che non è a favore della lotta al cambiamento climatico ma la lotta la fa alla “ragazzina”, per dirla alla Trump. Perché i “ragazzini” non contano, non hanno l’esperienza per capire, vero? Perdonatemi la provocazione.

Il lato positivo

È la prima volta dopo tanto tempo che nel quartiere emerge una protesta che non lo riguardi esclusivamente, un afflato che valica i confini e si estende non alla città, non allo stato, ma al globo intero. Il lato positivo è che c’è ancora spirito critico, di organizzazione (seppur limitata ad un cartellone appeso) e, perché no, anche di rispetto nei confronti dell’urbanistica; il lato negativo è che queste penne dalle rime accusatorie non hanno capito nulla e di certo non contribuiranno a far del bene al futuro che ci aspetta.

La manifestazione e lo spazio vuoto

In Italia, ad esempio, hanno aderito alla manifestazione mondiale 1 milione di ragazzi in oltre 180 piazze.
C’è bisogno di questi ragazzi, perché nel Paese va ingrandendosi quello spazio che divide le famose élite dalla società civile e che, materialmente, cerca di riempirsi –in maniera autonoma, senza alcun aiuto dall’alto- proprio nelle 180 piazze divenute in poche ore il trono del Fridays for Future.
Anche Acilia ha contribuito ad unirsi alla coscienza ambientalistica dimostrando di essere parte del tutto e ha manifestato in piazza, cosciente del futuro difficile che dovrà affrontare. Quindi cosa non hanno capito esattamente gli educati writer della Conad? Perché non argomentare, invece di scrivere sentenze e rime senza che siano necessariamente apprezzabili almeno dal punto di vista estetico?
Anche loro, sicuramente, occupano un grande spazio nel vuoto che separa la società civile dalle élite, ma è anche a loro che lo Stato, la scuola e il mondo dell’informazione devono rivolgersi per colmare lacune reali sul mondo di oggi e sui rischi del domani.