Segnaletica mancante all’AXA, parola al Presidente del Consorzio

Segnaletica mancante all’AXA, parola al Presidente del Consorzio

Il Presidente del Consorzio Pietro Ferranti spiega come mai in alcuni punti la segnaletica è mancante all’Axa

Mancano le strisce pedonali, spesso i segnali verticali sono abbattuti, piegati o addirittura arrugginiti, in altri casi del tutto inesistenti. Questa è la realtà di un quartiere noto per essere ordinato e pulito ma che si scontra con la burocrazia lenta e fallace del Comune di Roma. Si tratta del quartiere AXA, un gioiellino di Roma Sud che appartiene al Comune di Roma ma gestisce da sé 148.64.13 ettari in un vero e proprio consorzio “permanente obbligatorio”, come recita lo statuto.
Noto il quartiere, come sono note le vicende che uniscono Acilia, Ostia e altre realtà del nostro municipio circa i numerosi incidenti stradali dovuti alla mancanza di segnaletica stradale orizzontale e verticale; gli ultimi episodi più tristi sono quelli che riguardano la morte di una signora ad Acilia a causa di un investimento e quello del decesso di una giovane motociclista a Ostia in uno scontro frontale.
Il Presidente del consorzio Pietro Ferranti ha più volte ribadito il problema della carenza della segnaletica e alla nostra penna ha chiarito alcuni punti che vale la pena citare.

Presidente, il quartiere dell’AXA appartiene al comune di Roma ma si gestisce da sé in un vero e proprio consorzio. Come funziona?

Sì, apparteniamo al Comune di Roma il quale ha competenza sulla segnaletica stradale verticale e orizzontale, sul rifacimento delle strade e sulle correnti di traffico, ovvero la viabilità. Per quanto riguarda il secondo punto, a dir la verità, il rifacimento delle strade spetterebbe in percentuale al Comune, ma spesso i soldi tardano ad arrivare.

Come agisce il consorzio quando nota che qualcosa non va, come nel caso della mancante segnaletica stradale?

Il consorzio si fa carico di segnalare eventuali carenze al comune, spesso abbiamo scritto e inviato ai vigili del X gruppo mare lettere in cui abbiamo chiesto di sanare questa situazione di carenza.

Ci sono delle zone in particolare in cui si avverte la mancanza di segnaletica?

Le zone di via Eschilo antistanti il parco dell’Axa e del centro commerciale Eschilo, dove la segnaletica si sbiadisce di continuo. Lì ad esempio circa cinque anni fa morì l’ex consigliere dell’amministrazione Tony Canturi a causa di un auto che lo investi sulle strisce pedonali mentre attraversava. Tony era uscito per prendere il giornale all’edicola e si stava dirigendo a prendersi il caffè della colazione quando è stato investito, come si può morire così?

Pensa che gli attraversamenti pedonali rialzati possano essere una soluzione?

Il Comune non è propenso alla loro installazione: primo, per mancanza di fondi, secondo perché vanno cadenzate in un certo modo. In più i classici dossi che tutti conosciamo sono ormai fuori norma e il dislivello delle strisce rialzate sarebbe talmente minimo da non garantire il rallentamento delle auto in corsa.

Sì, però al contrario delle strisce dipinte a vernice almeno rimarrebbero visibili, giusto?

Diciamo che sicuramente avrebbero un’efficacia sulla visibilità, almeno, ma il problema non si ferma alle strisce pedonali.

Quali sono le zone più problematiche?

Guardi, ultimamente c’è stata una riunione presso il Municipio in cui hanno partecipato anche i consorziati e diversi assessori e si è parlato della possibilità di far gestire dal consorzio Via dei Pescatori, attualmente chiusa. È infatti il Consorzio che si occupa della rimozione dei rami che cascano, delle disinfestazione della processionaria e di molte altre questioni nella via.

È come è finita?

Hanno preso atto delle nostre richieste e presto sapremo quando tornerà ad essere messa in condizione di essere viabile. Ricordiamoci che la via è una strada comunale, non consortile, ma divide in due il consorzio e la viabilità ne è visibilmente scossa.