Sarà un’estate plastic free. Forse

Sarà un’estate plastic free. Forse

Quella del 2019 sarà una stagione balneare plastic free. Ecco le varie iniziative in tal senso

Sarà un’estate plastic free, almeno negli intenti. In un’ordinanza firmata dalla Sindaca Raggi sono state introdotte norme atte a ridurre o eliminare la plastica monouso in spiaggia, sia da parte dei bagnanti che da parte dai titolari delle concessioni demaniali. A questo si aggiunge il progetto “Plastic free beach 2019”, finanziato dalla Regione Lazio, che prevede una serie di interventi per promuovere un’economia circolare della plastica sulle spiagge libere dei comuni laziali, al fine di limitarne il consumo e favorirne il recupero. Parliamo di iniziative come l’installazione di erogatori automatici di acqua potabile, di ecocompattatori per plastica, carta e alluminio, della realizzazione di strutture per la raccolta e il recupero dei contenitori in plastica. Oltre a Ostia, Ventotene e Ponza, saranno coinvolti nel progetto altri 20 comuni laziali che hanno spiagge pubbliche.

Iniziative plastic free negli uffici del X Municipio

Il X Municipio già lo scorso gennaio poi, aveva comunicato di voler di aderire all’iniziativa del Ministero dell’Ambiente “PlasticFreeChallenge” ponendosi come primo obiettivo l’eliminazione della plastica monouso dagli uffici municipali. La prima iniziativa è stata, ad aprile, la sostituzione delle bottigliette in plastica con quelle in alluminio.
Piccoli passi che ci avvicinano pian piano a uno degli obiettivi posti dal Parlamento Europeo che ha decretato uno stop alla vendita di plastiche monouso a partire dal 2021.
Questo è quello che si sta facendo oggi a livello istituzionale, per porre rimedio a una situazione che non è solo preoccupante, ma davvero drammatica. Per decenni si è fatto un uso sconsiderato di un materiale non biodegradabile e in molti casi non riciclabile. Adesso è arrivato il momento di correre ai ripari.

Il nostro impegno per liberarci dalla plastica

Sui social girano spesso video in cui si dispensano consigli utili su ciò che ognuno di noi può fare mettere in atto delle abitudini plastic free. Il primo è il più ovvio: prediligere oggetti realizzati in altri materiali. Dovremmo poi usare piatti di coccio o di vetro, non acquistare capi sintetici, rinunciare a oggetti come le cannucce, andare più al mercato che al supermercato evitando i prodotti che prevedono troppi imballaggi. Se proprio si acquistano, riciclare correttamente i contenitori in plastica.
Più facile a dirsi che a farsi. Basta guardarsi intorno per notare che quasi tutto è in plastica, la maggior parte delle cose che sono in vendita e anche gli oggetti di uso comune a partire dallo spazzolino da denti. A volte optare per un’alternativa non è semplice, pensiamo ai piatti di carta biodegradabile il cui costo è molto maggiore di quelli di plastica. Anche i detersivi biodegradabili hanno un costo maggiore. E potremmo andare avanti con altri esempi. Queste politiche non sembrano un buon incentivo per modificare le nostre decennali abitudini.
Il richiamo va quindi alla nostra coscienza, a quello che ognuno di noi può fare. Sta a noi decidere se impegnarci o meno per lasciare alle generazioni future un mondo migliore.