Radio Palocco Stereo torna a trasmettere per la quarantena

Radio Palocco Stereo torna a trasmettere per la quarantena

La radio storica del quartiere di Casal Palocco riapre i battenti, ma in forma video

La radio è un mezzo agile e mai come in questo periodo lo sta dimostrando: i palinsesti di tutte le emittenti italiane sono cambiati e si sono adattati all’emergenza, proponendo temi più leggeri e adeguati al periodo. Nonostante la crisi imminente, alcune di esse hanno addirittura comprato nuove antenne e nuove frequenze, per arrivare ancora più lontano.
Ma le frequenze e le antenne non sono l’unica soluzione in tempi di Coronavirus e Radio Palocco Stereo ne è un esempio.

Reinventarsi al tempo del Coronavirus

Questa realtà è nata a inizio anni ’80, quando le radio private vivevano il loro Boom, prima ancora che la legge Mammì riformasse l’intero assetto radiotelevisivo italiano. Nelle parole di Enrico Martinelli, fondatore dell’emittente assieme a Ubaldo Toni, Radio Palocco Stereo “nasceva nel far west delle radio private”. A poco a poco, a seguito della legge Mammì e delle vicende personali dei fondatori, la Radio ha ridotto le trasmissioni senza, però, mai spegnersi, tanto che, sebbene le frequenze non esistano più, in tempi di Coronavirus la Radio è in qualche modo riemersa dal web, con dirette Facebook che coinvolgono conduttori e ospiti provenienti da ogni parte del mondo così da spingere le persone a restare in casa e… ascoltare!

Costruire una radio

Facciamo un passo indietro. Enrico Martinelli ci racconta che negli anni ’80 tutti loro avevano il mito della radio privata: “Ubaldo Toni era un genio della tecnologia e riuscì con dei mezzi di fortuna a trasmettere nell’etere dalla sala hobby di casa sua” i ragazzi appena diciottenni si conoscevano grazie alla scuola, che faceva da aggregatore sociale. Martinelli continua: “Non eravamo solo noi due, c’era anche Paolo Stern, che ora è un consulente del lavoro molto rinomato, e Giancarlo De Fonte. Infine, Augusto Bernardini e Marco Schuster. Mettemmo tutti insieme 50mila lire per uno, depredammo uno stereo di casa, qualcuno rubò una piastra, altri un giradischi e iniziammo a costruire un impianto rudimentale”.
Ora mancava solo una cosa: un posto da cui trasmettere.

La mansarda della nonna

Non fu facile, anzi: fu una vera e propria peripezia. “Cominciammo a trasmettere dalla mansarda della nonna di Schuster senza che questa sapesse niente. Il tempo di montare le attrezzature che questa ci cacciò via”. E poi? “E poi” continua Martinelli “occupammo abusivamente il gabbiotto delle vendite di un terreno che ci sembrava abbandonato da tempo. Lo restaurammo e mettemmo tutto a puntino… fin quando non arrivarono i proprietari, che arrabbiati ci cacciarono anche da lì”.
L’avventura prosegue fino all’accordo fatto con il nonno di Schuster, che mise a disposizione una piccola porzione del suo giardino all’Infernetto per ricominciare l’installazione dei loro dispositivi rudimentali.
La radio cominciò a trasmettere.

Il vociferare sull’autobus per la scuola

“Occupammo la prima frequenza capitata sotto mano e facemmo il passa parola. A quei tempi non c’erano i social, ma fu una gioia quando il giorno dopo le prime trasmissioni le persone sull’autobus ci dissero che ci avevano sentito in radio. La gente parlava di noi!”. L’entusiasmo di Enrico Martinelli nel ripercorrere le prime fasi dell’evoluzione della Radio lo ha spinto a ritornare sulle ragioni di questa passione: “è un sentimento che nasce da piccoli, quando tornavamo da scuola e ascoltavamo la hit parade. Io sono un appassionato di musica della prima disco music, sono un collezionista e volevamo fare di questa passione un hobby”. La musica era un desiderio tale che i ragazzi di Radio Palocco Stereo organizzarono persino delle feste in nome della Radio, che riunirono molti residenti di Acilia, Casal Palocco e Infernetto, sino a diventare un’istituzione, la Radio, e loro ad essere riconosciuti per strada.

L’impronta della Radio

“Non avevamo un minimo di professionalità” ride Ernico “ma eravamo diventati un punto di ritrovo e sull’autobus venivamo riconosciuti!”. Le trasmissioni erano prettamente musicali e il palinsesto era diviso in fasce orarie: “dalle 14 alle 16 ci alternavamo io e Ubaldo e durante le ore scolastiche mettevamo in loop una cassetta auto-reverse per coprire le ore senza conduzione” così da poter garantire una copertura delle trasmissioni giornaliera. Presto ottenemmo anche collaborazioni commerciali con un negozio della zona che ci prestava i mix. Noi li registravamo e glieli riportavamo. Ma non eravamo ben strutturati, ci eravamo addirittura agganciati abusivamente alla linea telefonica del nonno di Schuster, che a poco a poco si dimostrò scocciato del tanto via vai nel suo giardino. Finché… ci cacciò anche da lì”.

La fine

Non è finita qui, perché Enrico Martinelli racconta che diventarono talmente invadenti che Radio Vaticana, emittente tutt’ora attiva, inviò loro un telegramma per intimarli a cambiare frequenza, perché la loro era molto forte e copriva quella della radio più istituzionale. Senza darsi per vinti, i fondatori di Palocco Stereo cambiarono frequenza e grazie a Don Romano, prete di una chiesa dell’Infernetto, ottennero un nuovo spazio per trasmettere indisturbati, all’interno dei locali della parrocchia. In quell’occasione però i ragazzi subirono un duro colpo: dei ladri rubarono tutta l’attrezzatura e loro si ritrovarono da punto e a capo. Per ricominciare, furono costretti a prendere in affitto una sala hobby all’Axa, un luogo più sicuro dai furti. Ma era il 1984, ormai: “Tutti avevamo iniziato l’università e lo studio mal si conciliava con l’impegno delle trasmissioni, dunque presto abbandonammo il progetto”.

Un nuovo inizio

Nell’arco degli anni della Radio, i ragazzi hanno organizzato molti eventi: feste in maschera, eventi musicali e feste nelle scuole, occasioni che hanno attratto anche DJ di fama nazionale dell’epoca, tra cui il mito di Martinelli, Marco Trani, un dj famoso nelle discoteche di Roma, e Faber Cucchetti in onda su Radio Dimensione Suono.
E poi cosa è successo? “A Pasquetta e per il 25 aprile abbiamo organizzato una diretta video in cui l’argomento centrale erano i palocchini all’estero: gente e personaggi di quartiere abbastanza noti che sono espatriati, le loro storie e le loro nuove vite dalle isole Fiji al Costa Rica, dal Giappone al Sud America. Molti di loro sono diventate delle eccellenze nei loro campi: imprenditori, musicisti, scienziati, autori e scrittori come Paolo Pasquali, noto come il Dottor Vintage, l’animatore delle notti romane, Stefano Jurgens, che ora è autore di Bonolis per ‘Avanti un altro’, Quirino Secci dell’Antica Pasticceria, insomma… Abbiamo cercato una scusa per far rimanere a casa le persone durante questi giorni di quarantena e per restituire vita alla memoria… alle persone è piaciuta molto questa iniziativa, siamo stati molto seguiti considerando soprattutto che la diretta è durata 5 ore!”.