Quo usque tandem…

Quo usque tandem…

Fino a quando abuserai della nostra pazienza? “con queste parole inizia la virulenta invettiva con cui Cicerone, nel Senato, smaschera Catilina, capo di una cospirazione per sovvertire la Repubblica ed il potere del Senato, reo di assassini e torture e lo indica, infine, come il “mostro” in grado di corrompere lo Stato e le “antiche Virtù romane”. Lungi da noi evocare così alti esempi, ma anche per noi la pazienza sembra essere agli sgoccioli ed il “mostro” che oggi ci corrompe è la BUROCRAZIA che spesso viene utilizzata come un insuperabile alibi dagli inetti e dai lavativi.
I Padri della nostra Costituzione, a fronte delle atrocità perpetrate dalle dittature della prima parte del XX secolo, hanno impostato una struttura legislativa tale da non consentire poteri senza controlli autorizzativi. Queste nobili intenzioni, scendendo via via lungo le scale delle strutture istituzionali e parcellizzandosi sempre più le competenze, sono degenerate in una miriade di uffici dove il non agire diventa potere di veto.
Ben fa la Magistratura a perseguire ogni accenno di “abuso di potere” ma sarebbe altresì lodevole e doveroso perseguire ogni “abuso di poter non fare”. Uno studio internazionale, infatti, ha calcolato che circa l’87% degli sprechi operati nelle opere pubbliche italiane è dovuto all’incompetenza e all’inedia, e si tratta di svariati miliardi all’anno. La soluzione non si trova nel promettere demagogiche ciliegine in quanto è proprio la torta ad essere marcia.
È in questa situazione che, nel nostro piccolo, ci stiamo dibattendo per realizzare il necessario potenziamento del Depuratore consortile.
Il Comune infatti, contravvenendo a quanto stabilito nella Convenzione con il Consorzio AXA, ha autorizzato la suddivisione dei lotti; ciò ha comportato, da un lato l’incasso, da parte del Comune, dei lauti oneri di urbanizzazione e, dall’altro, a carico dei consorziati, la realizzazione di tali opere. L’aumento della densità abitativa di per sé ha significato, inoltre, l’aumento del traffico, dell’inquinamento e, in definitiva il decremento del valore commerciale degli immobili.
Dal punto di vista operativo è da diversi mesi che è stato messo a punto il progetto esecutivo del potenziamento del depuratore ma si è ancora alla ricerca del percorso burocratico per l’ottenimento delle prescritte autorizzazioni. Mentre infatti la legge è estremamente rigorosa per chi non rispetta le stringenti normative in tema di inquinamento, con pene paragonabili a quelle comminate ad un parricida, sembra che non sia prevista la realizzazione di opere di urbanizzazione da parte di un privato (Consorzio); non esiste in pratica la modulistica adatta né, d’altro canto, è ammesso modificare la modulistica esistente pena la fustigazione sulla pubblica piazza. Ma nessuna paura! Le strutture istituzionali sono alacremente all’opera per individuare un iter burocratico adatto e noi siamo sempre dibattuti tra Giobbe e Cicerone.

Il consigliere
Maurizio Palchetti