Pista ciclabile a Ostia, tra accoglienza e polemiche

Pista ciclabile a Ostia, tra accoglienza e polemiche

Svolta nella mobilità del lungomare di Ostia, ma la prima fase non è andata come auspicato

Un progetto epocale per Ostia, almeno sulla carta: stiamo parlando di cinque chilometri di strisce e corsie che si allungano per tutta la passeggiata del lungomare, ideata per essere totalmente sostenibili in fatto di mobilità e spostamenti, ma che fino ad ora la costa di Ostia conosceva percorribili solo a piedi o in macchina.

Nel mese di agosto, la bike line ha affrontato una fase ancora sperimentale, visto che la prima segnaletica orizzontale ciclabile si caratterizza (tutt’ora) da pure strisce bianche dipinte sull’asfalto appena rifatto (e non del classico materiale rossastro tipico delle piste di tutto il mondo) e, ahimé già vittima delle prime piogge, che hanno allagato la percorrenza tracciata. È non solo per questo che l’occasione di giubilo ha iniziato invece a smuovere malcontento: le prime strisce bianche dipinte passano con nonchalance sulle buche, sui sanpietrini, sulle fermate dei bus e dopo le prime ironie sui social network si è passati ai primi tentativi di soluzione, sebbene purtroppo ostacoli fisici come gli scalini dei marciapiedi e le soste di trasporto pubblico sembrano fare del loro meglio per rendere impossibile l’installazione.

Ahinoi, la situazione è peggiorata: il posizionamento della pista sul lato mare impedisce ai mezzi per la raccolta del pattume Ama di prelevare i secchioni sui marciapiedi degli stabilimenti e i camion che scaricano merce da consegnare alle strutture balneari hanno lo stesso problema.

I pericoli della prima fase della pista ciclabile

E c’è chi, pur rispettando il limite segnato con la vernice sull’asfalto, parcheggia la propria auto sulle isole pedonali, in mezzo alla strada, tra la carreggiata e la pista ciclabile, scatenando l’ira tanto nella vita reale quanto sui social network, dove immagini di vario tipo vengono diffuse a suon di rimprovero. D’altronde, in questa prima fase i parcheggi situati a margine della pista obbligano i passeggeri seduti accanto al conducente ad aprire lo sportello proprio sulla pista, dunque con il pericolo di beccare qualche ciclista durante la corsa. A proposito di ciò, le associazione di bikers del territorio si sono raccomandate di segnalare tutte le “situazioni di pericolo” al Coordinamento Municipio X per la Ciclopedonalità del Lungomare chiedendo di cancellare i parcheggi, come un tracciato più largo perché “manca il minino distacco di sicurezza”.

A sollevare le polemiche, due episodi della fine di agosto: un’ambulanza è rimasta bloccata per qualche minuto nel traffico determinato dal restringimento della carreggiata; e poi, un ciclista è caduto, riportando alcune escoriazioni, colpito involontariamente dal passeggero di una macchina parcheggiata che, aprendo la portiera senza la dovuta attenzione, ha beccato il malcapitato in pieno.

Da aggiungere a ciò, vi sono anche dei cortocircuiti di competenza: a quanto pare di documenti riguardanti la ciclabile non ci sono: “abbiamo chiesto più volte i documenti, ma non ci sono stati forniti” sottolinea Mariacristina Masi, consigliera municipale di FdI, mentre da Lega e Sinistra Italiana sono già partiti gli esposti.

Le lamentele dei Vigili

Non si mobilitano solo i palazzi della politica ostiense, ma anche le forze dell’ordine, come i vigili, i quali non sono stati avvisati e si ritrovano davanti una pista ciclabile provvisoria ma già in utilizzo.
Raffaele Paciocca e Andrea Venanzoni della Rsu Cisl-FP raccontano alle pagine del Corriere della Sera di Roma la loro esperienza: “Non ci hanno interpellato e si genera un cortocircuito operativo nelle fasi di verifica e di tutela della viabilità da parte della polizia locale”, mentre Alessandro Ieva, vicepresidente del X Municipio, cerca di difendere il progetto: “Le difficoltà operative ci sono, il Covid ci ha fatto correre, ma aspettiamo che il cantiere finisca perché per Ama e merci ci saranno punti di raccolta. Assicuro che parcheggi disabili e strisce sono a norma. La pista è provvisoria, lavoreremo con tutti i pareri quando diventerà definitiva».

E insieme alla presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo afferma: “La realizzazione della pista ciclabile sul lungomare di Ostia è un intervento di competenza del X Municipio e sul quale non c’è alcuna necessità di un parere del Campidoglio. Chi dice il contrario o è totalmente privo di conoscenze sugli iter amministrativi o è completamente in malafede. Chi ci accusa di falso in atto pubblico risponderà delle proprie affermazioni nelle sedi competenti e stiamo procedendo con le dovute querele contro chi cerca di delegittimare il lavoro che questa Amministrazione ha sempre fatto in trasparenza e nel pieno rispetto delle regole”.

Le polemiche sui social

Dalla prima calda accoglienza – un esempio ne è la pagina ufficiale del WWF che il 14 agosto scriveva: “Ti aspettavamo da più di 30 anni, benvenuta pista ciclabile del lungomare! È uno splendido inizio, ora si continui su questa strada, mettendo finalmente al centro la mobilità ciclistica e pedonale” -, al controllo attento dei residenti di Ostia tramite l’account Youtube de La Mia Ostia – che ha persino documentato la percorrenza attraverso un video in cui si descrive lo stato dell’asfalto, la situazione parcheggi e la percorribilità -, fino alla polemica iniziale di Infernetto Attivo AdQ, realtà che abbiamo più volte ospitato sulle nostre pagine, che faceva giustamente notare che “Ogni tanto è bene ricordare che il Municipio X non è solo Ostia e la sua pista ciclabile provvisoria” perché ci sono altri quartieri nel nostro municipio che necessitano di nuove installazioni o di ristrutturazioni alla scarsissima (se non inesistente) rete ciclabile. E poi i passanti, tra cui uno in bicicletta nei pressi della Stazione di Acilia, che afferma che “una rete di collegamenti fra le diverse zone del X Municipio sarebbe davvero utile” e persino capace di limitare gli spostamenti con i mezzi pubblici, sempre pieni e spesso in ritardo.

Nemmeno a dirlo, il problema per i cittadini del X Municipio rimasti sforniti di una rete di mobilità su due ruote si è trasformato in una questione di sicurezza, dunque: un problema alla volta, piano piano e con tutta la calma che una pista ciclabile merita per essere fruibile. Ironicamente.