Piccioli: la moda è nell’identità di Roma

Piccioli: la moda è nell’identità di Roma

Piccioli: la moda è nell’identità di Roma

È un gran momento per la scuola romana degli stilisti, basti vedere il successo «da esportazione» di Alessandro Michele da Gucci, Maria Grazia Chiuri da Dior e Pierpaolo Piccioli da Valentino. E proprio Piccioli, reduce dal successo delle sfilate di Parigi con la sua collezione non a caso dedicata alle radici classiche e al mito greco, parla ad AltaRoma di dna romano nella creatività. «La moda a Roma oggi è diventata un elemento identitario – dice – . 25 anni fa c’erano i creativi con la C maiuscola a Milano e Parigi. Noi eravamo quelli un po’ sfigati. Oggi, invece, si parla di `Scuola romana´». E l’identità, secondo lo stilista, è strettamente legata agli artigiani che lavorano nella maison Valentino. «Quella couture romana che è la radice dell’azienda».

I motivi di questa creatività sono vari, forse c’entra anche il fatto che «qui non ci sono regole troppo rigide e si lavora in uno stato di serenità». Nella capitale, sottolinea ancora lo stilista, «convivono Pasolini e la Roma barocca, il paganesimo e le Madonne. Roma è come una musica che cambia a seconda degli interpreti. È quello che avviene anche in un atelier di haute couture». Questo concetto lui lo ha messo in pratica nel recente défilé parigino: «La moda cambia a seconda di chi la fa – dice ancora Piccioli – volevo glorificare i gesti quotidiani che fanno coloro che lavorano all’interno di un atelier, i loro riti, l’anima e l’identità, lo ripeto, che c’è dietro. Non a caso quando le sarte si pungono con l’ago dicono che è il mestiere che ti entra nel sangue!». Nei riti quotidiani e artigianali dell’atelier romano della maison che vanta 80 lavoranti, dai settant’anni ai venti c’è, secondo Piccioli «un’immagine di eternità e di preziostà. Con i miei abiti ho voluto celebrare quest’arte, paragonandola all’emozione e alla grandezza dei miti. Nel sogno e nel mito come nell’alta moda non c’è il tempo. C’è l’eternità».

Piccioli alza la palla alla Città Eterna e il presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi rincara «Roma è una città deputata ad accogliere la moda. È strano chequi non ci sia un museo della moda. Per ciò che riguarda la maison Fendi, ci sono stati vari incontri, abbiamo anche a disposizione un archivio zeppo di abiti da donare, ma non si è mai concretizzato nulla» Le fa eco il presidente della fondazione Maxxi, Giovanna Melandri : «Bisogna istituzionalizzare il link tra la moda e il Maxxi, come del resto è già accaduto in passato, perché questo incontro tra l’arte e la moda è nel nostra dna. In fondo, Roma è capitale della moda, lo è stata nel passato, lo è nel presente, speriamo possa esserlo nel futuro questa è la nostra sfida che ci accompagnerà negli anni».