Mercato Coperto di Acilia: riqualificazione lenta e quasi ferma

Mercato Coperto di Acilia: riqualificazione lenta e quasi ferma

I soldi sono stati stanziati, ma i progetti ancora non vengono realizzati. Le voci degli unici due titolari rimasti

In via Cesare Maccari, a lato del villaggio di San Giorgio, dal 1964 si erge il mercato coperto di Acilia, all’epoca un’istituzione del quartiere, ma al momento un semplice contenitore di banchi vuoti. Spieghiamo meglio: se uno degli elementi comuni dei quartieri delle città italiane ed europee era proprio il mercato coperto (pensiamo a quello di San Giovanni in Laterano, pensiamo a quello del quartiere Isola di Milano, a quello del centro di Barcellona e tanti altri), oggi con l’avvento dei supermercati e con la dissoluzione dei legami sociali nel mondo reale è venuta meno tanto la vendita così detta al dettaglio quanto – così si scrive, si legge e si ipotizza nella letteratura – il rapporto di fiducia tra venditore e cliente, riducendo così la compravendita all’acquisto nel supermercato, nel centro commerciale o nelle grandi catene.

Ma tornando per un attimo al cuore del problema: il mercato di Acilia in Via Cesare Maccari è sulla bocca dei più anziani residenti per aver vissuto giorni migliori: un tempo i banchi erano tutti aperti, diverse erano le specialità di vendita e numerosi i clienti che dal lunedì al sabato riempivano gli spazi all’interno della struttura. Nel corso del tempo, però, la realtà è cambiata e a poco a poco i venditori sono fuggiti mentre il comune lasciava abbandonato a se stesso l’edificio che necessitava di importanti ristrutturazioni. Noi di Zeus siamo andati lì a capire cosa è rimasto del mercato coperto di Acilia e abbiamo incontrato Alberto, il macellaio di quasi 80 anni che non ha mai abbandonato il mestiere…

Signor Alberto, perché di tutti i banchi disponibili alla vendita sono rimasti solo due?

Perché c’è carenza di clienti, qui è tutto chiuso perché per fare certe cose bisogna essere mestieranti, se non c’è la capacità e l’occhio per capire se una cosa va bene oppure no, di sicuro non guadagni e poi fallisci.
Quindi non c’entrano niente i supermercati?
Certo forse i supermercati hanno influito, ma si ricordi una cosa: la qualità viene prima di tutto. Io ho fatto il commerciante sia all’ingrosso che al dettaglio e so che cosa significa, la persone preferiscono la qualità, la bontà, la tenerezza… queste cose vincono sul prezzo. Ecco perché i macellai e gli altri sono finiti a zampe all’aria: la qualità prima di ogni cosa.

Questo mi fa pensare che la sua attività abbia retto alle grandi catene…

Si, perché quando hai il mestiere non tremi, è quando non sai come si fa il mestiere che cadi… il lavoro è come  una bilancia, devi capire qual è l’equilibrio giusto.
Alberto è un macellaio di Ostia che da diversi decenni ormai vive ad Acilia. Ha passato un periodo della sua vita a Dragona e adesso vive vicino al Mercato di Via Cesare Maccari. La voce incrinata e il marcato accento romanesco non tradiscono la provenienza né tanto meno l’esperienza e la storia di in quartiere vissuto sulla propria pelle.
Di opinione diversa sono invece le signore Emanuela e Nadia, del banco dell’ortofrutta, il secondo e ultimo degli unici due banchi rimasti aperti. Loro, al contrario del signor Alberto, sono parecchio disturbate dalla presenza dei supermercati e soffrono di più la mancanza di celerità nella ristrutturazione dell’edificio: “già hanno rifatto tutte le luci, l’impianto elettrico e i bagni, hanno pure cambiato le serrature di tutti i banchi, ma qui c’è ancora tanto lavoro da fare…” spiega Emanuela.

Ovvero?

Devono fare il nuovo progetto perché ne avevano fatto uno in passato ma le commissioni competenti non hanno saputo mettersi d’accordo e quindi l’hanno rifiutato. Era un bel progetto, doveva venire come il mercato di Barcellona, tutto colorato e avevano pensato anche ad un’area giochi per i bambini. Ma poi è venuta una commissione a cui non stava bene il progetto.

Per quando è prevista la nuova realizzazione?

Avevano detto che questo maggio si doveva far qualcosa, i soldi ce l’hanno perché sono stati stanziati e l’hanno presi, ma per ora è fermo tutto, speriamo in settembre.

Come riuscite a tenervi informati sullo stato dell’arte?

Ogni tanto passa l’assessore e ci informa. Ma sono anni che siamo abbandonati, c’è un gran lavoro da fare, almeno per riportare i clienti a comprare in questo posto… qui dentro ci piove, i pavimenti sono sempre bagnati.

Lei ha notato una carenza di clientela?

Noi la clientela ce l’abbiamo perché abbiamo i nostri prodotti che produciamo noi, però prima era meglio perché il mercato era pieno di attività. Da quando hanno aperto tutti i supermercati questa struttura è stata rovinata… speriamo che i progetti di ristrutturazione migliorino la situazione.
Non solo l’interno ma anche l’esterno necessita di una riqualificazione: le aree sono sporche e per niente curate e i residenti sono i primi a volere il proprio mercato coperto in ottimo stato: c’è chi fa leva sulla qualità, chi sulla spersonalizzazione che provocano i grandi supermercati, chi sul semplice fatto che a fare la spesa lì “ci si trova bene”. Insomma, da quando la Presidente del Municipio Giuliana Di Pillo aveva annunciato nel lontano novembre 2018 “la ristrutturazione del mercato e dell’area con l’obiettivo entro la primavera prossima (maggio 2019, ndr), di mettere a bando i posteggi attualmente vuoti” la primavera è arrivata e non ha trovato riscontri nella realtà. In compenso ha dato vita a numerosi dubbi e altrettante speranze.