L’Italia si ferma: chiuse tutte le attività

L’Italia si ferma: chiuse tutte le attività

L’annuncio in diretta dalla voce del Premier Conte ieri sera: stop a tutte le attività commerciali

Chi ha ascoltato il Premier Giuseppe Conte parlare in diretta ieri sera avrà sin da subito intuito che il tono del discorso preannunciava qualcosa di grave, nuove restrizioni, nuovi sacrifici per molti lavoratori itialiani. E infatti, dopo pochi minuti ecco il motivo dell’annuncio: a partire da oggi sono chiuse tute le attività commerciali, bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa.

A restare aperti saranno solo supermercati, farmacie e parafarmacie. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti, nonché i servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi.

Tali disposizioni, contenute in un decreto ministeriale, sono in vigore da oggi fino al 25 marzo e sono state ritenute necessarie per limitare i contatti tra le persone, al fine di registrare un decremeto dei casi di contagio da Covid-19 nel nostro Paese. Le nuove misure hanno incontrato il plauso delle Regioni, c’è da dire che i presidenti di quelle più colpite dall’emergenza, Luca Zaia del Veneto e Attilio Fontana della Lombardia, già da qualche giorno spingevano per soluzioni più rigide di quelle già adottate per limitare il contagio.

Conte ha inoltre annunciato il nuovo commissario che si affiancherà al capo della protezione civile Borrelli sull’emergenza coronavirus: l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

I pediatri: tenete i bambini a casa, non portateli al parco

“Non siamo in vacanza e questa situazione non e’ una passeggiata, ma un’epidemia” – ha spiegato all’Agenzia Dire Elena Bozzola, segretario nazionale della Societa’ italiana di pediatria (Sip) e  mamma di due figli -.“Abbiamo il dovere di tutelare i bambini, perche’ anche se non sono a rischio di contrarre forme gravi e letali di Coronavirus, le possono trasmettere al resto della famiglia”. Il decreto specifica che si può uscire per motivi di necessità e salute e il parco non rientra in questi casi.

Tutti insieme, ce la faremo. Salutiamoci oggi, per poterci riabbracciare a breve

Misure drastiche, ma necessarie. Mentre il mondo guarda con attenzione a ciò che accade in Italia e segue le mosse del Governo, l‘Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha classificato l’epidemia di  coronavirus come “pandemia”. Questo perché siamo di fronte a “un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie”, secondo l’Oms. Sono stati registrati contagi in ogni continente, a parte l’Antartide e il numero de malati cresce ogni giorno. Il coronavirus viaggia a una velocità impressionante, trasportato da aerei e velocità degli spostamenti. E’ senza dubbio l’aspetto più negativo del mondo globalizzato.

L’Europa ci osserva, gli Usa si preparano

Il tempo delle prese in giro è finito. L’italia è stata, per ora, il Paese europeo che ha registrato il maggior numero di contagi da Covid-19, ma è bene che anche le altre nazioni si preparino e imparino dall’esperienza italiana. I dati e le statistiche possono essere loro di grande aiuto. La curva di diffusione del coronavirus dimostra che vi è una differenza temporale nella propagazione del virus che separa l’Italia dagli altri Paesi che sono stati colpiti.

La Francia è, rispetto a noi, indietro di 10 giorni, il Presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che non vi è ancora la necessità di bloccare tutto e fermare l’economia, come stiamo facendo noi adesso, ma prima di giudicare pensate che anche qui da noi, 10 giorni fa, era più o meno tutto regolare e le scuole erano aperte.

La Spagna è il secondo Paese europeo più colpito dall’emergenza Coronvirus dopo l’Italia, è quindi stata predisposta la chiusura di scuole e luoghi pubblici.

Non ha aspettato il diffondersi dell’epidemia invece la città di Seattle, nello Stato di Washington: è stata predisposta la chiusura delle scuole per 2 settimane dopo la scoperta del primo caso di Covid-19 in uno degli istituti.