“La scomparsa di Adinolfi”, il magistrato ucciso due volte

“La scomparsa di Adinolfi”, il magistrato ucciso due volte

“La scomparsa di Adinolfi”, riapre le indagini sul magistrato dei fallimenti eccellenti

Ettore Majorana, Federico Caffè, Mauro De Mauro scomparsi famosi dei quali quasi tutti hanno sentito parlare. Divenuti fantasmi a un certo punto della propria vita sono ormai sicuramente morti per ragioni anagrafiche, i loro parenti non hanno mai avuto una lapide su cui piangerli. Paolo Adinolfi invece è morto due volte. Magistrato del tribunale fallimentare di Roma una mattina del 2 luglio 1994 scompare nel nulla dopo essere uscito da casa per recarsi al lavoro.

Il volume di Alvaro Fiorucci e Raffaele Guadagno La scomparsa di Adinolfi (Castelvecchi editore) ripercorre con piglio investigativo la storia personale di Adinolfi, le indagini che stava conducendo e, soprattutto, indica nuove piste investigative. Parecchio è stato fatto per cercare di dare una spiegazione alla scomparsa di un giudice che aveva nel cassetto carte roventi. Gratta gratta gli autori (ai quali va riconosciuto il merito titanico di aver reso semplice una materia intricata e nebulosa come il diritto fallimentare, ostica per natura, smontando passo per passo i passaggi di alcuni dei casi dei quali Adinolfi si stava occupando) individuano una traccia dalla quale ripartire e un luogo dove si potrebbe tornare a scavare con nuove tecnologie.

Adinolfi è morto due volte perché in nessuna celebrazione pubblica viene mai ricordato, nessuna targa è stata mai apposta in suo ricordo in nessuna aula di giustizia. Come se fosse un fantasma che agita le coscienza di parecchi. La famiglia ha attivato una mail per chi avesse notizie o informazioni sfuggite alle indagini: paolo2luglio1994@gmail.com

Un volume da leggere per riscattare la storia di un “eroe civile” e, last but not least, per riflettere su come si ri-costruisce un’inchiesta a un quarto di secolo di distanza.