Libri: a tu per tu con Fabiola Labella e Raffaella de Francisci

Libri: a tu per tu con Fabiola Labella e Raffaella de Francisci

Le due scrittrici residenti nel X Municipio hanno da poco pubblicato i loro volumi: “Un anno, una vita. Il ritorno di Sara” e “ Aral. Il coraggio e la forza “

Con piacere intervistiamo Fabiola Labella e Raffaella de Francisci, due amiche accomunate dalla passione per la scrittura e residenti nel X Municipio. Ci presentano i loro ultimi romanzi, usciti lo scorso giugno, pubblicati da Edizioni Progetto Cultura.Cominciamo dall’autrice di “Un anno, una vita. Il ritorno di Sara”.

Ci parli un po’ di lei. Chi è Fabiola e come è diventata scrittrice?

Sono una donna romana, curiosa per natura e con mille interessi, tra cui la storia e l’archeologia e che nel corso degli anni ha svolto diverse attività lavorative in vari settori: sociale, ospedaliero, assicurativo. Da sempre sono appassionata di libri che amo sia “divorare” che scrivere. L’idea di scrivere questo romanzo è nata nel 2016: ero in cerca di distrazioni e di qualcosa che mi motivasse e che mi facesse sentire utile. Terminata la stesura dopo un biennio, mi sono ritrovata tra le mani un racconto incompiuto, pertanto ho deciso che questo sarebbe stato solo il primo di una serie dedicata al rapporto di una coppia, un lui e una lei diversi tra loro ma la cui unione dà vita a un rapporto intrigante e originale.

A che genere si può ascrivere questo romanzo di esordio e di cosa tratta?

Appartiene alla narrativa romantica. La storia ruota attorno a due personaggi molto differenti l’uno dall’altro: da una parte Sara, una ventiseienne con poca esperienza, bella, ricca, esuberante e dalla vitalità contagiosa, dall’altra Andrew, più grande di lei di 13 anni, un uomo equilibrato e responsabile, professionalmente realizzato, un vedovo disilluso e ferito da una esperienza coniugale finita in tragedia. Unico elemento che li accomuna è la sfiducia nei confronti dell’altro sesso. Il tema dominante di questo primo volume è il ritorno come occasione per tornare sui propri passi e ricominciare daccapo. Una sfida che i due protagonisti accettano in un rapporto di confronto e scontro di cui sono testimoni persone a loro vicine.

Come sono nati i personaggi?

Seppure si tratti di personaggi immaginari, richiamano persone vere e a me vicine: familiari, amici e colleghi ma anche protagonisti di alcune opere letterarie.

Quali sono le particolarità, gli elementi del romanzo che vuole mettere in evidenza?

Il testo non è il frutto di una scelta fatta a tavolino, né ha alla base motivazione sociologica o antropologica, nessun giudizio di approvazione o disapprovazione. Ho fatto ricorso a un espediente narrativo per introdurre situazioni e creare le condizioni necessarie per mettere a confronto due emotività, due razionalità distanti che la vita ha accomunato nel passato in un’esperienza tragica e in un comune destino.

Oltre a questa serie, di cui sta già curando il secondo volume, ci sono altri romanzi che ha scritto o che prevede di scrivere nel prossimo futuro?

Ho scritto dei racconti gialli e una storia d’amore, tuttora inediti. Attualmente sto lavorando a un romanzo poliziesco scritto a quattro mani insieme alla mia amica Raffaella.

Passiamo ora a Raffaella di Francisci, l’autrice di “ Aral. Il coraggio e la forza “

Come si descrive Raffaella e come è diventata scrittrice?

Da sempre sono una grande lettrice di letteratura fantasy, a cui mi sono ispirata per questo secondo volume. Ad incoraggiarmi nella scrittura di questo genere è stato un mio amico, autore di racconti fantastici.

Di cosa tratta la quadrilogia e questo romanzo in particolare?

In uno scenario fatto di regioni impervie, boschi, montagne e tra presenze malvagie e potenti, si snodano le avventure di Liriel dolcissima ragazza coraggiosa ed intrepida e Aral, il suo amore, un uomo di nobile stirpe un impavido guerriero che ha votato la sua vita alla causa della difesa e della salvezza dei deboli. Come seguito del primo volume, “Liriel. In viaggio per amore”, in cui ho analizzato la protagonista femminile, questo romanzo, invece, è dedicato al protagonista maschile, Aral, un uomo alle prese con ostacoli e difficoltà che riesce a affrontare con coraggio e determinazione.

Quale l’origine dei personaggi?

Sia i personaggi che l’ambiente in cui agiscono sono di pura invenzione. Nonostante ciò nella loro scelta mi sono ispirata a persone realmente esistenti e a me vicine i cui nomi, anagrammati, corrispondono ad alcuni toponimi del romanzo.

Quali sono le particolarità, gli elementi del romanzo che vuole mettere in evidenza?

Innanzitutto la magia che convive con la realtà comune degli esseri umani e degli animali. E intesa come la magia innata, propria della persona o dell’animale intelligente come per esempio la telepatia o la ricerca; la magia classica che viene acquisita attraverso lo studio e la pratica e a sua volta divisibile in due branche: la magia bianca e la magia nera.
Altro elemento importante sono gli animali che non sono fantastici, bensì reali: due magnifiche ed enormi tigri, una completamente nera ed una albina, intelligenti e capaci di comunicare tramite la telepatia con gli umani, a cui si aggiunge un grande falco amico e difensore della protagonista Liriel e un lupo affettuoso e materno. La natura nelle mie storie si manifesta complessa e variegata: talvolta dominano enormi foreste e boschi selvaggi, altre paesaggi da favola, pianure coperte di fiori o terre coltivate solcate da lunghi fiumi, altre ancora villaggi, paesi o grandi città circondate da possenti mura difensive. Un mondo articolato insomma, che richiama spesso scenari medievali.

Oltre a questa serie di cui è in corso la stesura del secondo volume ci sono altri lavori che ha curato e che curerà nel prossimo futuro?

Ho scritto una raccolta di gialli e una di romanzi d’amore inediti. In programma ci sono il terzo e quarto numero di questa quadrilogia fantasy.

Ringraziamo le nostre autrici e, in attesa dell’uscita dei prossimi volumi, auguriamo loro un buon lavoro.