La crisi Alitalia e la ricaduta economica sul territorio

La crisi Alitalia e la ricaduta economica sul territorio

Ecco perchè la crisi dell’Alitalia ci riguarda da vicino. Il commento di Flavio De Santis, segretario del PD in X Municipio

È una notizia che circola ormai da un po’ di tempo la nuova situazione di crisi della nostra compagnia di bandiera. Una gestione non efficiente della compagnia nel corso degli anni, insieme alla pandemia che ha praticamente bloccato il trasporto aereo, hanno dato il colpo di grazia al nostro vettore nazionale.
Al di là delle ricadute che questo può comportare sul trasporto aereo nel nostro paese, c’è un tema territoriale che non può essere ignorato. Infatti i lavoratori Alitalia, nonché dell’indotto economico che essa genera, sono per la quasi totalità localizzati tra il X Municipio e il Comune di Fiumicino. All’aeroporto di Fiumicino lavorano ogni giorno almeno quindicimila persone, di cui circa 1.200 rischiano il taglio immediato e un ulteriore taglio di 3000 posti di lavoro nell’indotto. Sostanzialmente si rischia una crisi occupazionale, in un momento già difficile per il mercato del lavoro, localizzata principalmente nel nostro territorio.

Perchè la crisi dell’Alitalia riguarda il territorio del X Municipio

Per questo si rende necessario una revisione del piano industriale della nuova compagnia di ITA, che al momento, nelle previsioni del piano, è dotata di una flotta troppo esigua per garantire la continuità lavorativa del personale, con un previsto numero degli esuberi, conseguenza diretta delle dimensioni della flotta, assolutamente insostenibile per i tanti lavoratori e per l’economia del nostro territorio.
Non si vuole mettere in dubbio che un certo numero di esuberi sia necessario per il rilancio della compagnia, ma questi devono essere ridotti al minimo indispensabile, prevendo altresì strumenti di reinserimento del personale, nonché i necessari meccanismi di welfare e di solidarietà aziendale.

Per questo come Partito Democratico del X Municipio abbiamo chiesto, attraverso il partito nazionale e quello regionale, di convocare un tavolo per la revisione del piano industriale della compagnia, impegnando il governo ad investire sul futuro del trasporto aereo in Italia, nonché di tutelare i lavoratori ed i territori dove essi vivono. Infatti con l’attuale piano non rischiano solo i lavoratori della compagnia e dell’indotto, ma anche l’economia del nostro territorio, che si troverebbe privata di un importante nucleo di spesa e di consumo.