Il Comune di Ostia sarà realtà?

Il Comune di Ostia sarà realtà?

Presentata una proposta di legge per il terzo referendum sull’autonomia. Si discute sui confini e su chi dovrà votare

E’ stata presentata venerdì mattina scorso la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Comune di Ostia e Ostia Antica. Il documento ha lo scopo di cominciare l’iter procedurale per indire il referendum per fare scegliere ai cittadini se rimanere ancora nel Comune di Roma o separarsi per diventare un comune autonomo. Al prossimo Consiglio regionale sarà letta la proposta di legge per avviare poi la raccolta di firme, che dovranno essere diecimila entro sei mesi, necessarie per il passaggio in Commissione regionale e per far approdare in aula in Consiglio regionale la legge per indire il referendum. I tempi per l’istituzione della legge si stimano per marzo del 2020.

I contrari ed i favorevoli

Le polemiche sono sorte da subito sui confini che avrebbe il nuovo comune: secondo gli autonomisti il confine naturale del futuro Comune di Ostia e Ostia Antica sarà l’acqua. Quindi il nuovo comune avrà come confini il mare, il Tevere ed il Canale della Lingua che diventa poi Fosso di Dragoncello. L’Infernetto sarebbe diviso in due parti e ad Ostia andrebbe la parte dal Canale della Lingua verso il mare. Rimarrebbero fuori tutti i quartieri interni dall’Axa e Casalpalocco, ad Acilia, Dragona, Dragoncello, Centro Giano e Malafede. La superficie dell’eventuale nuovo comune sarebbe di circa 5.500 ettari per una popolazione di quasi 100.000 abitanti.

Un’altra polemica nata è quella su chi si dovrà esprimere con il voto, se dovesse esserci il referendum. Visti i precedenti due referendum del 1989 e del 1999 che non raggiunsero il quorum e che videro i quartieri dell’entroterra vincere con un netto “NO”, i promotori del referendum vorrebbero far votare soltanto i residenti di Ostia ed Ostia Antica, ossia i residenti di quello che secondo le loro speranze dovrebbe diventare un comune autonomo. Molti cittadini, invece, pretendono che a pronunciarsi siano, oltre al resto dei residenti del X Municipio, anche tutti i cittadini di Roma.

Le dichiarazioni dei politici

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dei consiglieri del X Municipio. Andrea Bozzi, il capogruppo autonomista di “Ora” e “Un Sogno Comune” ha detto che “la presentazione in Regione Lazio della proposta referendaria di iniziativa popolare per l’autonomia di Ostia e Ostia Antica è l’epilogo di un lungo lavoro fatto per anni da un comitato che legittimamente propone un’idea precisa di comune nei confini, nelle caratteristiche geografiche ed in quelle sociali e storiche”. Secondo il segretario di Sinistra Italiana del X Municipio, Marco Possanzini, invece “non c’è alcun dubbio sulla necessità di superare l’attuale schema amministrativo di Roma Capitale, ma da qui ad affermare che la soluzione di tutti i mali è l’indipendentismo, la parcellizzazione del territorio, ce ne passa eccome. Separare un pezzo di Municipio X, Ostia appunto, da Roma è un‘idea pericolosa che stimola i “soliti” appetiti dei potentati locali e che penalizza enormemente i residenti dell’entroterra i quali si ritroverebbero in un sol colpo ad essere periferia della periferia”.
Per Davide Bordoni, capogruppo capitolino di Forza Italia “questa è la reazione a tre anni di amministrazione Raggi che ha completamente ignorato il mare di Roma e il X Municipio” mentre per Paolo Ferrara, capogruppo 5Stelle in Campidoglio, “è comunque una operazione monca che lascia 150.000 persone dell’entroterra isolate: non credo la prenderanno bene. Non è un segreto che la gente del Movimento 5 Stelle del litorale romano, specialmente in questi ultimi tempi, stia guardando con interesse a varie possibilità. Specialmente se non arriveranno alcune importanti risposte dal Campidoglio”.
La “battaglia” tra i favorevoli e contrari a Ostia Comune è già iniziata e soltanto nei prossimi mesi si saprà chi l’ha vinta.