#facciamoladifferenza: proposte online per cambiare il X Municipio

#facciamoladifferenza: proposte online per cambiare il X Municipio

A pochi mesi dalle prossime elezioni, un gruppo di esperti lancia #facciamoladifferenza, l’interfaccia che ci permette di fare proposte al nuovo Sindaco di Roma

Il X Municipio è fra i più grandi della Capitale e di certo non è esente da problematiche tipiche non solo di una periferia affacciata sul mare ma anche di un entroterra più esteso e spesso dimenticato. A pochi mesi dall’elezione del nuovo Sindaco di Roma e di tutta la giunta comunale, un gruppo di esperti nelle Scienze Politiche e Sociali con sede a Firenze, ha lanciato il progetto #facciamoladifferenza, una piattaforma che dà la possibilità ai cittadini dei vari municipi di Roma di elencare proposte (e criticità!) del loro territorio affinché la nuova amministrazione possa una volta per tutte considerare le problematiche dal punto di vista di chi vive il proprio municipio. Attraverso l’utilizzo di un commento (filtrato in base alle logiche del rispetto nei confronti di tutti), i cittadini del X Municipio, ad esempio, possono scrivere cosa va e cosa non va sul loro territorio, scegliendo di essere molto specifici oppure di dare semplici indicazioni di massima. #facciamoladifferenza però offre al cittadino la possibilità di fare molto di più: non solo il municipio di appartenenza, ma anche quello di lavoro o studio, insomma… tutti i luoghi di frequentazione quotidiana sono al vaglio del residente che mette a disposizione della futura amministrazione un elenco di proposte per migliorare il territorio.

È questa l’idea di Samuele Nannoni, coordinatore di Oderal, la realtà che ha ideato il progetto #facciamoladifferenza. “Oderal nasce nel settembre 2018 ed è un network di persone, professionisti e accademici, che promuovono lo studio e la pratica dei processi deliberativi… a me piace definirlo una sorta di piccolo think thank sulla democrazia deliberativa” spiega Nannoni, che assieme a Marco Sciolis e un comitato scientifico di fisici, matematici, esperti di scienze sociali ed economisti, guida la nuova realtà prossima alla diffusione online:

Samuele Nannoni, perché l’interesse nei confronti della capitale?

Perché Roma è elemento di interesse non solo per i romani, ma per tutti i cittadini italiani in quanto sede delle istituzioni della Repubblica e dunque merita la giusta attenzione. Partiamo dal fatto che la città è talmente grande che secondo me dovrebbe avere uno status diverso da quello di semplice comune ed essere organizzata addirittura mediante una riforma in stile Île de France, cioè come una sorta di piccola regione amministrativa.

 

In che cosa consiste il progetto #facciamoladifferenza?

L’obiettivo è la partecipazione dal basso: chiediamo ai cittadini di ciascun Municipio di lasciare le loro idee e proposte per il futuro del territorio a cui appartengono attraverso uno o più commenti sulla nostra piattaforma. Il meccanismo è semplice: si va sul sito, si cerca il proprio municipio e si scrivono proposte o critiche rispetto al territorio di riferimento, il tutto ovviamente deve essere in chiave costruttiva, sottolineando le cose che non vanno bene e che dovrebbero essere prese in causa dalla nuova amministrazione.

Perché i cittadini dei vari municipi dovrebbero avvalersi di questa opportunità?

Perché siamo molto vicini alle elezioni amministrative – che oltretutto adesso si sono anche allontanate dato che non saranno più in primavera come era previsto bensì in autunno – e al momento è ben tangibile il vuoto della proposta politica e partitica, per non parlare della vaghezza delle proposte dei candidati e dei loro programmi. Avvalersi dell’opportunità di “dire la propria” potrebbe significare, una volta diffusa questa possibilità, avere un elenco di priorità della città di Roma stilato dai cittadini che vivono i territori, dal centro alle periferie più lontane, ed è su questo elenco che il nuovo futuro Sindaco potrebbe dover concentrarsi durante il suo mandato.

Come avete organizzato questo lavoro?

Il processo è strutturato in fasi: raccogliere tutti i contributi, poi chiedere a quanti più cittadini possibile – partendo ovviamente da coloro che hanno lasciato i commenti – di dare un ordine di priorità tra le proposte avanzate. Successivamente, vorremmo che seguisse una fase di partecipazione e di deliberazione per coinvolgere la società civile affinché sia il più possibile attiva nella fase di struttura dei programmi di governo del territorio. In alternativa, consegnare tutto il materiale al primo cittadino.

Quali sono le aspettative?

Auspichiamo che ci sia un’ampia partecipazione e che le istituzioni municipali decidano di ascoltare le voci che stiamo raccogliendo. Speriamo che questa sia solo la prima parte di un processo di ascolto per poi un giorno ribaltare la tendenza e rendere consuetudine, invece, un processo più autonomo di presa in considerazione delle necessità della cittadinanza partendo dalle proposte della stessa.