Disoccupazione: spazio ai nuovi mestieri e alle professioni verdi

Disoccupazione: spazio ai nuovi mestieri e alle professioni verdi

Il lavoro scarseggia? Secondo Paolo Ferrara, consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, bisogna puntare sulle professioni verdi

Il tasso di disoccupazione nella Capitale al tempo del coronavirus sta raggiungendo punte preoccupanti e il tema dell’impiego diventa vitale per le amministrazioni locali. Roma deve diventare sempre di più un “Comune datore di lavoro” e una ‘Azienda ecosostenibile’ che contrasti la disoccupazione giovanile e si faccia allo stesso tempo carico di prevenire crisi ecologiche future. L’idea di dedicare spazio ai nuovi mestieri e alle professioni verdi, in un momento in cui l’ambiente rappresenta un’ottima opportunità lavorativa è sicuramente vincente.

Oggi sono tantissimi i volontari che dedicano il loro tempo libero a sensibilizzare la cittadinanza, a tenere puliti i luoghi in cui viviamo, a curare animali feriti o a promuovere campagne di informazione e consapevolezza, ma è giunta l’ora che le pubbliche amministrazioni rendano la tutela ambientale un lavoro a tempo pieno.

Professioni verdi: gli osservatori ambientali

La società post-covid sarà completamente diversa. Saranno diverse le necessità e diversi i timori dei cittadini. Così come saranno diverse le risposte da adottare. L’esperimento degli Osservatori Ambientali sul mare di Roma va in questa direzione e di fatto è il primo Servizio Civile Ambientale della Capitale. Una sperimentazione in ambito locale basata sul volontariato – dal momento in cui il virus sta mettendo a dura prova il mercato del lavoro – che noi vogliamo trasformare. Un progetto ambizioso per raggiungere gli obiettivi in materia di salvaguardia del territorio e tutela dell’occupazione. L’obiettivo è realizzare il primo esperimento di lavoro civile retribuito con compiti finalizzati a realizzare un’esperienza formativa e professionale su progetti dell’ambiente, della difesa del suolo, della tutela del territorio e del mare – in particolare per la prevenzione del dissesto idrogeologico e di ripristino dei territori colpiti nell’entroterra del litorale.

Occorre indirizzare i giovani a lavorare sulla protezione ambientale, sugli effetti del cambiamento climatico e sui progetti di sviluppo agricolo. Loro difenderanno il nostro territorio. Un primo contenitore potrebbe essere proprio un reparto distaccato della Polizia di Roma Capitale. Intanto, partiamo con una fase sperimentale riconoscendo un compenso mensile sulla base dell’impegno di ore settimanali per un anno ai nuovi osservatori ambientali, andando prima ad occupare chi già percepisce un reddito di cittadinanza, strutturando nel tempo quello che deve diventare il lavoro del futuro.