Dall’orbe all’urbe le vie del marmo nel mondo romano

Dall’orbe all’urbe le vie del marmo nel mondo romano

“Dall’Orbe all’Urbe le vie marittime del marmo nel mondo romano: conferenza on line a cura del Ministero dei Beni culturali #vediamociaostiantica

 

Si è svolta lo scorso 22 aprile la conferenza on line, come vuole l’emergenza Covid 19, “Dall’Orbe all’Urbe le vie marittime del marmo nel mondo romano” con Anna Maria Barbera, Direttore del Parco Archeologico di Ostia antica, che introduce la splendida narrazione dell’archeologo subacqueo Roberto Petriaggi.

E’ stata descritta la “via del marmo” per mare fino alle nostre coste, all’importante porto di Ostia antica, orgoglio del nostro territorio, che ci regala ancora una volta importanti dettagli storici; mentre la narrazione del Direttore di Archeologia Marittima Mediterranea ci ha accompagnato non solo lungo le rotte e sotto i mari, affascinandoci con le testimonianze di relitti subacquei, raggiungibili addirittura in apnea.

Vale la pena di ascoltare questa splendida storia, arricchita di particolari, oltre che da immagini evocative e permette di rivivere la grande capacità organizzativa dell’antica Roma e l’amore dei romani per i preziosi marmi.

Il lungo viaggio dei marmi pregiati, fino al cuore di Roma

Le élite romane agognavano queste meravigliose pietre splendenti, così descritte dagli antichi greci, fossero esse destinate a grandi costruzioni o ad ultimo rifugio in qualità di sarcofagi. Tonnellate di marmi pregiati, provenienti dalle coste del Mediterraneo, dalla Grecia all’Egitto, passando per l’attuale Turchia, venivano imbarcate su navi di enorme portata, costruite ad hoc per il trasporto di questi importanti e pesanti carichi, assieme a speciali macchine lignee e frotte di artigiani, dirette alla foce del Tevere per essere poi trasportate per via fluviale fino all’Emporium di Testaccio, alle porte di Roma. Dal porto marittimo di Roma, da Ostia Antica, passarono migliaia di tonnellate di pavonazzetto, porfido rosso, verde serpentino, giallo antico e bianco,

Un’organizzazione ineccepibile che permetteva ai ricchi romani e alla borghesia emergente, ambiziosi di dimostrare il proprio prestigio, di fregiare, non solo la città, ma anche le proprie abitazioni di pregevoli ricchezze. Viene ricordata una citazione di Svetonio che narra l’orgoglio di Augusto nel raccontare come aveva trasformato Roma costruita con poveri mattoni a città di sfarzosi marmi, tonnellate di porfido rosso a verde serpentino, o quelle tonalità tra giallo e bianco perfette per ricreare l’incarnato delle statue antropomorfe.
Marmi pregiati che dopo il declino di Roma, vennero destinati nei secoli anche ad altre grandi città per abbellirne gli importanti monumenti, dal Battistero di Firenze a Saint Denis a Parigi.

La mappa del marmo

Proprio su questi marmi si trovano gli indizi che hanno permesso agli archeologi di ricostruire la mappa del marmo all’interno del bacino mediterraneo e all’archeologo Roberto Petriaggi di descrivere non solo gli incredibili percorsi navali, ma anche le figure professionali legate a questo mondo, dalle squadre di cavatori agli abili scalpellini, descrivendo un ingegnoso meccanismo produttivo-commerciale che farebbe invidia ai tempi odierni.

Per rivedere questa interessante conferenza, non vi resta che collegarvi alla pagina dedicata all’evento.