Chevalier… cos’è?

Chevalier… cos’è?

Avete mai sentito parlare di Chevalier? Vediamo insieme di cosa si tratta, oggi nello stile, ieri nel passato, la sua storia ed il suo significato. Molti di noi amano personalizzare i propri oggetti o ciò che indossano: borse, valigie, camicie, agende, zaini. Tuttavia oggi parliamo di anelli e precisamente del modello chiamato Chevalier.

Abbiamo tracce di questo anello-sigillo già a partire dalle antiche popolazioni della Mesopotamia, ma è in epoca egizia che questo oggetto inizia ad assumere un’importanza rilevante. Era un ornamento indossato dagli esponenti dell’alta società, dagli uomini di chiesa e in particolar modo dai faraoni. Se su di esso vi erano incisioni a carattere personale, questo aveva lo scopo di sottolineare il proprio potere ed il proprio ego. Più tardi, in epoca medioevale, esso rappresentava anche l’appartenenza ad una casata e le proprie origini; lo si tramandava di generazione in generazione. I nobili lo sfoggiavano quale emblema della propria famiglia, raffinatezza, cultura, ceto.

Oltre a simboleggiare il possesso di sangue nobile, indossare un simile oggetto, era per i cavalieri, segno di fedeltà ad un determinato schieramento. Essi portavano tale stemma inciso sia sulle proprie armi, che sull’anello. Vediamo quindi comparire l’utilizzo dello Chevalier anche dal punto di vista militare. L’anello Chevalier ha quindi nei secoli ricoperto diversi ruoli, simbolo di origini nobiliari, elemento fondamentale nella convalida di documenti ufficiali, sigillo di casate e dimostrazione di stemmi militari. Non si tratta solo di un accessorio, ma di un simbolo che è legato indissolubilmente al proprio possessore. Se tramandato rievoca un ricordo, se inciso con le nostre iniziali rappresenta un pò la nostra personalità. Non è solo un oggetto, è parte di noi.

In epoca moderna, è pieno di Vip che sfoggiano tale anello, per citarne qualcuno la celebre modella Kate Moss, la modella di intimo di Victoria’s Secret Angela Candice, e ancora, parlando di personaggi italiani Carolina Crescentini; spostandoci in Inghilterra Pippa Middelton ed il principe Carlo. Un tempo prettamente ad uso maschile, è ora anche molto gettonato tra le donne. Si predilige indossarlo al mignolo, ma alcuni rompono con la tradizione mettendolo all’anulare. Per quanto riguarda i materiali, è l’oro che va per la maggiore, ma spesso i ragazzi se lo fanno realizzare in argento. La forma più usata è indubbiamente quella ovale, ma anche quella quadrata è molto usata, inoltre la personalizzazione può avvenire con l’uso di pietre preziose applicate sopra l’anello. Vengono utilizzati soprattutto i rubini su base oro. Lo stemma nobiliare di appartenenza è stato oggi sostituito da loghi personalizzati o dalle iniziali di colui che lo indossa. È per questo che tale anello, è stato e sempre sarà non solo un mero oggetto da indossare, ma un prolungamento della persona stessa, dei suoi gusti e dei suoi ricordi.