Al Grassi di Ostia entrano anche i gatti

Al Grassi di Ostia entrano anche i gatti

Una foto nella pagina Welcometofavelas_ su Instagram fa ironizzare la rete

Una foto pubblicata venerdì 7 giugno scorso nella pagina del profilo Welcometofavelas_ su Instagram sta ricevendo commenti ironici dagli amanti del web. Un gatto nero che gironzola indisturbato tra i reparti dell’ospedale Grassi, ha  ricevuto circa 14.000 “likes” e oltre 120 commenti, tra i quali, il più divertente al momento sembra essere quello di ravidediccio: “Ho visto più volte quer gatto che mi padre”, mentre veroniicadipietro se la prende con i medici :”Mejo lui de certi cani de dottori!”.

L’animalista valeficent_4, invece, punta più sul fatto che la gatta ha trovato dove stare meglio scrivendo che “quella micia al Grassi c’è da una vita, ve ne siete accorti solo ora? E’ buona e non fa male a nessuno, non ha mai dato problemi, che fastidio vi da? Si ripara dal freddo e dal caldo. Le favelas sono ben altre cari miei. Se non vi piacciono gli animali statene alla larga”. E concludendo scrive che il Grassi ha ben altri problemi “come il numeratore per fare la fila alle analisi che sarà più di 1 anno che non funziona”. Indipendentemente dai sorrisi che può aver generato la foto del gatto dentro il Grassi, bisogna tener presente dei potenziali problemi di natura igienico-sanitaria che la presenza di un gatto può portare all’interno di un nosocomio. Il felino in questione fa parte di una colonia presente all’interno dell’ospedale nella parte dove è il parcheggio.

Le dichiarazioni di Pietro Malara

In ragione di ciò Pietro Malara, capogruppo di Fratelli d’Italia nel X Municipio, ha scritto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, richiedendo “l’immediato spostamento, attraverso gli Enti competenti, della colonia felina in altri siti dove i gatti possano vivere nella totale tranquillità e senza il rischio di poter trasmettere eventuali malattie a pazienti ospedalieri”.
“Serve lavorare” ha proseguito Malara “affinché Ostia e il suo ospedale non diventino più protagonisti delle cronache locali e nazionali per casi di scandalo e disagi”.