Acilia: il signor Emilio lascia l’edicola in Via di Saponara

Acilia: il signor Emilio lascia l’edicola in Via di Saponara

Dopo aver passato una vita ad osservare il quartiere, ecco cosa ci ha raccontato

Nell’edicola è impossibile leggere perché la lettura è una questione di concentrazione”. Queste sono le prime parole del signor Emilio, alla guida dell’edicola di Via di Saponara ubicata proprio di fronte al supermercato e affianco alla fermata dell’autobus; si tratta di un punto di passaggio non indifferente di persone e personaggi del quartiere di tutte le età: dai bambini che vanno alle scuole elementari e medie, ai lavoratori che marciano nel senso opposto verso la stazione di Acilia, ai più anziani che vengono dal bar all’angolo. Un gran via vai, dunque, che non lascia indifferente il protagonista dell’affaccio sulla via, che ad agosto lascerà la professione per dedicarsi alla sua meritata pensione.

Signor Emilio, da quanto tempo svolge questo mestiere?

Sono quasi 40 anni ormai… prima l’edicola era più giù, in Piazza Segantini ma misurava circa la metà rispetto a questa e in più il punto non era molto favorevole al passaggio delle persone. Qui c’è la fermata dell’autobus, il tabaccaio, il mercato del martedì e del venerdì… ci passa molta più gente.

Sono 40 anni di alzatacce…

Eh sì, sono quarant’anni che lavoro dal lunedì alla domenica dalle 5.45 alle 13 e dalle 16 alle 20.00. Bisogna avere tanta voglia di lavorare per fare questo mestiere (ride, ndr).

Ma come è nata per lei questa professione?

Io sono ottico, mi mancavano sette esami all’università per laurearmi in Psicologia Infantile e mi serviva un contatto con il pubblico per mettere in pratica quello che stavo studiando, quindi avevo bisogno di osservare il comportamento delle persone da vicino e, una volta iniziato qui in edicola, ciò mi ha aiutato ad affrontare gli esami.

Perché non ha proseguito gli studi universitari e si è fermato in questa edicola?

Non ho proseguito perché nella psicologia si è costantemente esposti ai problemi delle persone e in università non si parlava d’altro, bisogna essere ben determinati altrimenti ci si può lasciar travolgere dai problemi altrui. In più proprio all’epoca si stava formando una nuova branca della medicina che univa la riabilitazione motoria dell’occhio all’oculistica e io, pur volendo lavorare con i bambini, percepivo il rifiuto della nuova branca nascente da parte dei medici oculisti.

Quindi è rimasto in questa edicola e ha approfondito il rapporto con le persone…

Sì, è un po’ come al bar quando il cliente di fiducia ti chiede ”il solito”, diciamo che alcune persone prendono sempre lo stesso giornale, altre variano prodotto e si capisce non dico dal volto ma dal corpo, dalla presenza e dall’abbigliamento a cosa sono interessate le persone: lo sportivo il più delle volte chiede una rivista specialistica e il lavoratore prende il classico quotidiano: da quello che il cliente prende capisco che tipo è. Questo mi ha aiutato nel mio intento di capire le persone dal punto di vista psicologico ma anche dal punto di vista umano perché sono riuscito a fare pratica e a migliorare anche la mia conoscenza delle persone.

Ma lei che non legge giornali, come si tiene informato?

I giornali non riesco proprio a leggerli perché vengo costantemente interrotto dalle richieste dei clienti e quindi alla fine riesco a tenermi aggrappato alla notizia grazie alla radio e alla TV quando torno a casa per pranzo. Nella mia vita ho letto tanto, ma adesso non leggo proprio più.

Una curiosità: qual è il tipo di clientela più strana con cui ha a che fare nel mondo dei giornali?

Ah, non ce n’è solo una, ma almeno sei o sette tipi diversi… io ti dico questi: c’è quello che ti chiede: ‘qual è quella cosa che prendo sempre io?’, l’altro che ti domanda: ‘ma questa rivista l’ho già presa?’ oppure le persone che vedono un personaggio in un programma TV e ti chiedono: ‘dove si trova l’articolo che ne parla?’ e ovviamente io non so come posso aiutarli (ride, ndr).

Ad agosto il signor Emilio lascerà l’edicola per andare in pensione e insieme a lei, lasciando anche un punto di osservazione privilegiato del mondo del quartiere di Acilia. Con la crisi della vendita della carta stampata e la diffusione dell’informazione su altri mezzi ci si chiede se il proprietario dell’edicola, che ha dato l’incarico a Emilio per anni e anni, avrà difficoltà a trasferire l’attività ad un altro edicolante. Ad agosto torneremo ad aggiornarvi.